Roma, la mano di Fonseca

Il salto in alto della Roma è stato improvviso ed inaspettato perché arrivato dopo la peggior prestazione in stagione contro la Sampdoria. Fonseca non è sorpreso e corre forte: +6 rispetto allo scorso anno, 2 gol segnati in più e 2 subiti in meno e prima del Napoli ha detto: “La squadra gioca come piace a me“. In pochi mesi ha portato i giocatori dalla sua parte e loro lo seguono e si vede. Il successo l’ha ottenuto dentro lo spogliatoio, guarda dritto neglio occhi e sceglie, anche lasciando fuori il capitano: Florenzi va in panchina da 4 partite. C’è chi ha fretta di capire che Roma sarà con i titolari a disposizione, ma Fonseca si tiene stretto ciò che ha e che l’ha fatto viaggiare più forte dei primi nelle ultime tre partite riconquistando il terzo posto dopo un anno e mezzo. In piena emergenza è arrivata l’evoluzione tattica, fisica e caratteriale. Il portoghese ha avuto la possibilità di insistere e quindi di addestrare solo alcuni giocatori. Il rendimento del collettivo e dei singoli è lievitato e il turnover è stato azzerato per mancanza di interpreti. I riferimenti sono dentro campo: Pau Lopez, Smalling, Kolarov e Dzeko. Con loro Mancini, Pastore, Vertout, Zaniolo e, quasi sempre, Kluivert. Il centrocampo detta il gioco. Sempre pressing, sacrificio, palleggio e ricamo. Lo riporta Il Messaggero.

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