Roma in crisi, non resta che Sarri

La Repubblica (M. Pinci) – La dieta a perdere della Roma prosegue efficacissima: dopo il 6-2 di Manchester, è arrivata a Genova la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite con 15 gol subiti in 15 giorni, grazie al 2-0 con cui la Sampdoria l’ha costretta alla undicesima sconfitta in campionato, la quattordicesima stagionale. 

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Inevitabile chiedersi se tenere fino alla fine del campionato Paulo Fonseca, che si aspetta “professionalità”, che si dice “motivato”, ma che ormai pare aver perso il controllo di una squadra in caduta libera, senza obiettivi e senza la capacità di darsene. 

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Ma da qui alla fine c’è ancora il ritorno della semifinale col Manchester da non trasformare nell’ennesima umiliazione. E il derby con la Lazio. L’immagine della Roma è Dzeko, capitano degradato che a Marassi ha segnato 3 gol ma in fuorigioco e sbagliato un rigore che poteva riaprire la partita: il quarto errore consecutivo dal dischetto, a quasi 2 anni e mezzo dall’ultimo.

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17 assenti – tra cui Pellegrini, a Roma per la nascita del figlio Thomas – sono un alibi solo parziale: la squadra ha le gambe molli, lamenta scarsi allenamenti e soprattutto non sa più vincere. In settimana si tornerà a parlare di Sarri (non è l’unico candidato): prima di Manchester il club aveva accarezzato l’idea di tenere Fonseca se fosse arrivato in finale: solo l’ultima illusione. 

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