Roma, il centro di gravità rimane sempre De Rossi

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Ricordi. C’è stato un tempo in cui a una parte dell’universo giallorosso sarebbe piaciuto «detottizzare» la Roma; adesso è il momento in cui qualcuno gradirebbe fare lo stesso con Daniele De Rossi. Ma, numeri alla mano, il capitano sembra essere sempre decisivo per le sorti della squadra di Di Francesco.

ROSSI E RIVINCITE – Certo, l’espulsione rimediata a Genova per lo schiaffo a Lapadula ha aperto un vaso di Pandora di risentimenti, sorprendentemente soprattutto all’interno della tifoseria giallorossa, che web e radio hanno fin troppo rappresentato. Chissà se l’appoggio incondizionato della squadra e della curva Sud sarà bastato a De Rossi per metabolizzare certe amarezze, anche se siamo convinti che poi è la necessità a fotografare il reale peso specifico di un giocatore all’interno di un gruppo. Ecco, al di là delle capacità di leadership che il capitano sa esercitare, il campo ha dimostrato come di lui ci sia ancora bisogno.

FLOP GONALONS – Infatti, le volte il cui Maxime Gonalons – il suo sostituto naturale – ha preso il suo posto, ha convinto solo parzialmente. Bene, ad esempio, con Benevento, Chelsea (in trasferta) e Fiorentina; maluccio con Qarabag (in trasferta) e nelle ultime uscite contro Spal e Chievo. Un modo chiaro per ipotizzare come già sabato prossimo contro il Cagliari il capitano tornerà ad essere titolare, così come nel turno successivo contro la Juve. A Gonalons, quindi, forse toccherà l’ottavo di Coppa Italia contro il Torino, dovendo tra l’altro convivere anche con le voci che vogliono la Roma pronta ad ingaggiare in estate lo svincolato Badelj dalla Fiorentina, dirottando così presumibilmente il francese altrove.

NUMERIDe Rossi, invece, resterà di sicuro al centro del villaggio, anche perché i numeri raccontano come il suo rendimento nel ruolo sia di livello. Infatti, è superiore alla media in diverse categorie specifiche: palle recuperate (6,2 contro 4,57), passaggi positivi (50,2 contro 30,28) e lanci (9,3 contro 3,16). Il che significa spesso: buon filtro davanti alla difesa, buon possesso palla, buon desiderio di verticalizzazione. A pensarci bene, più o meno il vangelo secondo Di Francesco.

LUI E SRNA – Tra l’altro, l’urna di Champions consentirà a De Rossi di prendersi un’altra rivincita. Lo Shakhtar Donetsk, infatti, ricorda ai tifosi della Roma l’8 marzo del 2011 e il colpo di De Rossi a Srna, costatogli la prova tv e tre turni di squalifica. A proposito, sapete che fine ha fatto Srna? Risultato positivo al test antidoping successivo al match di Champions contro il Napoli, il 35enne difensore croato si è autosospeso proclamandosi innocente. La sua ultima partita, perciò, risale al 13 settembre scorso. Stando così le cose, e in attesa di chiarimenti, difficile immaginare che la sfida tra capitani con De Rossi possa ripetersi. Una cosa è certa: se il difensore dello Shakhtar probabilmente non è stato indispensabile nella qualificazione agli ottavi (ha giocato solo una partita), il regista della Roma è sempre più il centro di gravità della squadra. Perché gli anni che passano, a volte, sembrano solo una convenzione.

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