Roma, i veterani

Corriere dello Sport (R.Maida) – Sarà una Roma old style, molto simile a quella che ha travolto il Chelsea. Eusebio Di Francesco vuole vincere il derby con la forza di esperienza e tradizione, senza per questo rinunciare alla qualità. Giocherà quindi con tre punte vere, affidandosi ai giocatori che conoscono meglio l’atmosfera della città.

TUTTO VISTO – Se dovesse recuperare Radja Nainggolan, che fino all’ultimo minuto rimarrà in dubbio a causa della leggera lesione muscolare riportata venerdì scorso in Belgio, potrebbero non esserci esordienti nella formazione titolare di sabato: l’unica faccia nuova rispetto alla Roma di Spalletti sarebbe Aleksandar Kolarov, che però ovviamente è un ex e quindi ha già vissuto il derby con la maglia della Lazio, non contando i tanti che ha giocato con il Manchester City. Il resto è la squadra dello scorso anno, con Alisson al debutto in un derby di campionato ma già protagonista nelle semifinali di Coppa Italia. E con Florenzi che torna ad affrontare la Lazio dopo un anno e mezzo, causa infortunio, quasi certamente da terzino. Del resto il concorrente, Bruno Peres, ha appena ripreso il passo dopo il suo infortunio muscolare e sarà più utile mercoledì prossimo a Madrid, nella notte che può valere la qualificazione anticipata agli ottavi di Champions.

COLOSSO – Manolas al posto di Juan Jesus, allora: questa potrebbe essere la sola differenza tra Roma-Chelsea e Roma-Lazio. In attacco El Shaarawy dovrebbe essere preferito a Gerson, che pure è stato uno dei risolutori della partita di Firenze, nel tridente che non può prescindere da Dzeko, mai lasciato in panchina nelle prime 15 uscite stagionali e fresco dopo due settimane di allenamenti regolari, e dalla vena di Perotti, che nell’ultimo mese ha inquadrato la porta con una certa continuità e che con la sua abilità nel saltare l’uomo può favorire i cambi di ritmo della squadra. Il centrocampo, sempre contando sulla tempra e sulla fibra di Nainggolan, sarebbe il “solito” con gli altri nazionali De Rossi e Strootman. Proprio Strootman, di rientro dal doppio impegno con l’Olanda, ha confidato le sensazioni della settimana che porta a Roma-Lazio. «Io sono arrivato a Roma quattro o cinque anni fa, non è una novità per me – ha detto a SportMediaset – Certo il derby è sempre una partita speciale. Quest’anno sia la Roma che la Lazio stanno facendo bene, sarà una sfida top. Non c’è un favorito, vedremo sabato chi starà meglio e prenderà i tre punti».

TURNOVER – Naturalmente Di Francesco ragionerà anche in funzione della successiva partita con l’Atletico, che curiosamente sempre sabato gioca il suo, di derby, contro il Real Madrid. Oltre a Bruno Peres, nel mercoledì di coppa si dovrebbero rivedere dall’inizio Juan Jesus, Gonalons e Gerson, con Defrel possibile sorpresa.

IL RIENTRO – Da valutare infine l’affidabilità a breve termine di Patrik Schick, che continua a migliorare ma ha pochi allenamenti nelle gambe. A due mesi di distanza dall’unica, minuscola apparizione con la maglia della Roma, potrebbe tornare nella lista dei convocati per il derby. Ma sarebbe poco più di un numero. Per assurdo sembra maggiormente pronto allo sforzo agonistico il terzino Emerson, fermo dal 28 maggio causa rottura del ginocchio. Ma è impensabile che tolga spazio a Kolarov, anche solo per uno spezzone di partita. Peraltro il suo ritorno anticipato dall’Estremo Oriente, dopo un compleanno passato in panchina a guardare Cina-Serbia, gli ha consentito di riposare il giusto. Anche se è un tipo freddo ed esperto, per la prima volta da ex in un derby persino Kolarov sentirà un brivido quando sabato entrerà in campo.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti