Roma. Gonalons centro di tutto

Corriere dello Sport – Per il secondo giorno consecutivo, Di Francesco ha fatto svolgere un’esercitazione tattica con un obiettivo chiaro: mettere Gonalons al centro di tutto. Certo, Maxime. Proprio lui. Il tecnico ha schierato due squadre contrapposte: da una parte quelli senza fratino, dall’altra quelli con la pettorina gialla, in mezzo il play francese, con il fratino rosso. Gonalons era il regista per tutte e due le squadre, quando partiva una, l’ordine era di servire Maxime, quando toccava all’altra, lo stesso. All’ex del Lione, Di Francesco ha chiesto di velocizzare, accorciare i tempi di gioco. La scelta di usare Gonalons come regista ha un valore tattico e psicologico fondamentale: si lavora per costruire il leader di un reparto. Come fecero al Boca Juniors con un giocatore, allora diciottenne, considerato un centrocampista di talento: Paredes. Poi sappiamo come è andata, ma il progetto tattico più importante per un regista è quello di essere tenuto sempre in campo, a prescindere dalle squadre.

Un’iniezione di fiducia per un giocatore gentile, timido, ma diverso dal francese che ti aspetti: per niente snob, sempre disponibile. Alla presentazione della squadra, nel ritiro, ha provato anche a usare qualche parola in italiano, ieri ha firmato con pazienza decine di maglie e cappellini, aggiustando anche il cellulare a una bambina perché nel selfie e rientrasse il fratellino che non arrivava al tavolo. Lì Maxime ha sorriso divertito.

IN CAMPO – Di sicuro attorno a questo ragazzo che gioca per la prima volta fuori dalla Francia, si gioca l’equilibrio della nuova Roma. Che cosa può dare? Intanto personalità. Si è inserito nel Lione proprio quando il grande ciclo stava finendo, quello di Benzema, Ben Arfa, Pjanic, e stava cominciando la successiva, quella di Umtiti, Lacazette, Fekir e Tolisso. Gonalons è stato impiegato come schermo davanti alla difesa e, nonostante il cambio di allenatori, non è mai stato messo in discussione. A lui verrà chiesta adesso velocità nel far ripartire l’azione, ma nessuno dimentica la personalità con cui, nel doppio confronto di coppa con la Roma, tenne testa a Nainggolan.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti