
Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Se esistesse un torneo dei sogni e delle paure, allora, Roma-Fiorentina sarebbe una delle semifinali. Nell’anticipo di stasera, Spalletti e Sousa si giocano tanto presente (il terzo posto e la possibilità di puntare ancora più in alto) e tanto futuro (gli eventuali introiti della partecipazione in Champions League, tra i 40 e i 50 milioni di euro). Paulo Sousa ha ragione quando dice che la partita «è più decisiva per la Roma che per noi». Il portoghese lo spiega così: «Tra le prime sei in classifica, la squadra intrusa è la nostra. Loro hanno il dovere di essere lì. Noi stiamo costruendo da inizio stagione un’opportunità . E, visto che le opportunità nella vita non arrivano con tanta facilità , cerchiamo di sfruttarla». La Roma — come avviene per Inter e Milan — ha più bisogno degli altri del terzo posto perché è già sotto osservazione Uefa (Financial Fair Play), perché l’ultima semestrale ha fatto segnare altro «rosso» e perché il monte stipendi è altissimo. I soldi della Champions League sono davvero ossigeno e, a certe condizioni, potrebbero anche non bastare a evitare pesanti cessioni. Può essere un fardello in più nella corsa all’Europa? Forse.
Di sicuro Spalletti ha ridato morale e speranza con sei vittorie consecutive. Anche la Fiorentina, però, è in salute, come testimoniano 15 punti su 21 nelle ultime sette giornate. «La Fiorentina — è l’analisi di Spalletti — fa un calcio moderno e spettacolare. Se loro sono giustamente convinti di aver fatto un’opera d’arte, io devo dire ai miei ragazzi che hanno fatto un capolavoro, nel ribaltare la situazione e nel prendere conoscenza di cose nuove. Anche noi siamo convinti di poter lottare fino in fondo». La strada è una sola, quella del lavoro: «Nella vita ci sono persone che fanno e persone che si accodano per fare. Tengono l’ambiente basso, perché così ci possono stare. Ma noi vogliamo migliorare e chi non ha coraggio deve andare via da qui». Per la qualità di gioco che hanno mostrato Roma-Fiorentina può essere un ottimo prodotto da esportazione. Peccato che l’Olimpico, come sempre, sarà mezzo vuoto. La protesta della curva Sud contro il prefetto Gabrielli continua e non è piaciuto un intervento di Spalletti che ha parlato di «interessi diversi dal vero tifo per la squadra». Mercoledì notte, vicino al Colosseo, è apparso uno striscione: «Sei vittorie non ci fanno cambiare. Spalletti, pensi ad allenare». Gli ultrà , ormai, seguono la Roma solo in trasferta. La Roma recupera Pjanic e Nainggolan, anche se non è detto che partano tutti e due titolari. Perotti è favorito su Dzeko. Il bosniaco sarà il prossimo caso? La Fiorentina non rinuncerà al suo centravanti, Kalinic, un giocatore che Spalletti stima molto. Rischia il posto Ilicic, con Tello e Bernardeschi esterni.
