Corriere dello Sport – Roma, tre ragazzi allo sprint

Le certezze sono due, i posti in attacco tre. Nell’ultimo allenamento, che Luis Enrique ha spostato a stamattina alle 11, tre ragazzi provano a guadagnarsi una maglia da titolare per la partita contro la Fiorentina, altro snodo cruciale nella corsa all’Europa della Roma. Considerando che Osvaldo e Totti (cinque gol all’Olimpico su cinque) non si toccano, i giocatori in questione sono i più giovani del reparto: Bojan (classe ‘90), Borini (classe ‘91) e Lamela (’92), un attacco da Primavera, più che da serie A. Eppure hanno prodotto complessivamente 18 gol: non sono pochi per tre debuttanti.
La sensazione, a due giorni dalla partita, è che sia un ballottaggio tra Lamela e Bojan (gettate la monetina: vale tutto e il contrario di tutto). Perché Borini, 9 gol nel 2012, viene da un infortunio e si è allenato poco con i compagni. Ma questo piovoso venerdì di Trigoria, con Borini scatenato nella partitella, ha dimostrato che non si può dare niente per scontato. E allora, aspettiamoci le solite sorprese: con Luis Enrique sarebbe stupefacente la normalità.

Lamela, all’allenatore è piaciuto mercoledì per l’applicazione difensiva

Episodio 1: Fernandes scappa e segna il gol del pareggio. Episodio 2: la migliore parata di Handanovic capita su di lui, che pure aveva indirizzato il pallone nel punto meno prevedibile. Episodio 3: Bojan entra sul pareggio, lo stadio fischia, la Roma vince 3-1 con un assist di Bojan. Vista così, ricordando i momenti chiave di Roma-Udinese, la situazione di Erik Lamela sembra compromessa per la partita contro la Fiorentina. Ma Luis Enrique non è il tipo che si lascia condizionare dagli episodi, dalla casualità del calcio. E siccome considera Lamela un giocatore «incredibile», potrebbe insistere sul suo talento anche domani sera. A rinforzare questa ipotesi c’è anche il precedente di gennaio, in Coppa Italia, quando segnò due gol proprio alla Fiorentina.

VALUTAZIONI – L’allenatore ha apprezzato la sua dedizione nell’inseguire gli attaccanti dell’Udinese. Mercoledì ha rivisto il giocatore umile che si era fatto ammirare a dicembre, nelle migliori esibizioni della Roma a Napoli e a Bologna. Ecco perché conserva ancora una linea di vantaggio su Bojan nella probabile formazione, nonostante i suggerimenti della logica da turnover. Quando Lamela è in condizione, difficilmente resta fuori (22 partite da titolare su 26). Tra l’altro, Luis Enrique si è reso conto che Lamela a partita in corso incide meno di Bojan (carattere o caratteristiche?). E allora, in una partita da vincere in qualsiasi maniera, potrebbe sfruttare le qualità di Lamela nel primo tempo e quelle di Bojan nel secondo. La mossa ha già funzionato con l’Udinese, forse è inopportuno mescolare i fluidi
Bojan, deluso dall’esclusione, ha risposto con 20′ di qualità
Senza mai dire una parola fuori posto, senza mai snobbare gli spezzoni di partita che gli venivano concessi, Bojan Krkic ha sistemato le sue cifre (6 gol al primo anno di serie A) e guadagnato fiducia. Sembrano lontani i tempi della nostalgia per Barcellona. Adesso Bojan vuole solo recuperare terreno, massimizzare il rendimento per meritare la conferma nella Roma. Gli ultimi venti minuti contro l’Udinese, la prima squadra italiana che ha provato a ingaggiarlo, hanno aggiunto verve alla squadra: dopo il suo ingresso, la Roma ha vinto la partita. E lui, con un’accelerazione bruciante e un cross delicato, ha piazzato sulla testa di Marquinho l’assist che ha chiuso i giochi. Era stato sorpreso dall’esclusione, ci era rimasto male, ma in campo ha risposto da campione.

POSSIBILITA’ – Contro la Fiorentina, che gli ricorda un’espulsione (ricordate il fallo di mano in area con tanto di lancio della maglia?), potrebbe tornare titolare. E’ il solito ballottaggio con Erik Lamela, che ha sostituito anche mercoledì. Nelle ultime due partite giocate dall’inizio, contro Novara e Lecce, Bojan ha segnato, tanto per allontanare il sospetto di chi lo ritiene più utile quando entra nel secondo tempo. Domani è attesa la controprova, in un senso o nell’altro.
AVVENIRE – Poi, con calma, verrà discusso il suo futuro. Sabatini ha già avuto contatti con il Barcellona per rivedere l’accordo per il prestito biennale: l’orientamento della Roma è tenerlo un’altra stagione abbassando il diritto di riscatto fissato a 28 milioni.

 

Borini, dopo i problemi muscolari e l’inluenza ha segnato 5 gol in partitella a Trigoria

Ha disintegrato i dubbi sulle sue condizioni con un allenamento spaventoso: intensità elevatissima, corse e rincorse, cinque gol nella partitella. Fabio Borini è pronto a rimettersi in gioco. Ventidue giorni dopo Milan-Roma, la sua ultima partita, dovrebbe tornare nella lista dei convocati di Luis Enrique. Probabilmente andrà in panchina, ma non si sa mai. Non si rinuncia a cuor leggero a un attaccante che ha segnato 9 gol in 15 partite da titolare, con una dote di 8 reti (più una in Coppa Italia) nel solo 2012.

CALVARIO – Smaltita la contrattura rimediata a San Siro, Borini si era messo a disposizione anche per l’Udinese, ma poi un virus intestinale lo ha trattenuto a letto. Adesso è tutto passato. Non c’è stato molto tempo per lavorare ma lo stato di forma è buono. Potrebbe essere lui la carta a sorpresa da calare contro la Fiorentina.
TATTICA – Semmai il dubbio riguarda la complessa convivenza con Osvaldo, l’attaccante che non si può toccare. I due non accumulano gol, li alternano. Da quando Osvaldo ha ripreso a segnare (quattro volte nelle ultime cinque giornate), Borini non ha più fatto centro (due volte su due, prima dell’infortunio). Viceversa, Borini ha segnato le sue 10 reti stagionali sempre nelle partite in cui Osvaldo non c’era o comunque non era produttivo in zona gol. La Roma, con il suo gioco, riesce a valorizzare soltanto uno dei due, e non tutti e due insieme?
Corriere dello Sport – Roberto Maida

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