Femminile, Thomas: “Ho accettato la Roma con entusiasmo. In Italia si lavora molto sulla tattica”

La calciatrice della Roma Femminile Lindsey Thomas è stata intervistata dal sito ufficiale del club capitolino. Tra gli argomenti trattati la sua infanzia, la crescita umana e professionale e i ricordi legati al calcio. Ecco le sue parole:

Le partite le vedevi a casa con i tuoi familiari oppure con i compagni di squadra?

A casa no, non avevamo i canali che trasmettevano il campionato francese, quindi mi organizzavo con i miei compagni. La nazionale però la vedevo anche a casa. Il primo grande evento che ho seguito sono stati i Mondiali del 2006.

Come si è concretizzato il passaggio alla Roma?

Ho voluto cercare un nuovo inizio, ne avevo abbastanza di cambiare ogni anno squadra in Francia. Poi un’occasione con un grande club come la Roma non capita due volte quindi ho accettato con entusiasmo. Mi piaceva questo progetto rivolto al futuro. Ero abituata a viaggiare e in questo caso in più c’era la possibilità di conoscere una cultura differente.

A Roma come ti trovi?

È una città molto bella, non ero mai stata in Italia. Il clima mi piace molto, il mare non è lontano e le persone sono molto gentili e aperte. Anche nella squadra mi trovo benissimo. All’inizio come sempre ero molto timida ma le compagne mi hanno dato fiducia da subito. Coach Betty Bavagnoli mi parla tanto e questa è una cosa di cui ho sempre avuto bisogno. C’è una mentalità molto positiva e mi sento molto coinvolta.

In più hai già raggiunto un ottimo livello di italiano…

Abbiamo iniziato a settembre con le lezioni ma ho trovato molto facile iniziare a capirlo visto che non è così differente dal francese. Mi sono imposta di imparare a parlarlo il prima possibile perché so quanto sia un problema non riuscire a comunicare con le compagne, l’ho provato a Basilea con la difficoltà del tedesco.

In campionato finora hai realizzato 9 gol: qual è la partita che ricordi con più piacere?

Quella di Empoli. Era una partita fondamentale per noi, su un campo pesantissimo. Ho segnato l’1-0, poi hanno pareggiato e nel finale ho segnato ancora per il 2-1. È stata una partita speciale, che ricordo con grande piacere. Al contrario ad esempio della doppietta in casa del Milan, della quale mi resta solo la frustrazione per una partita dominata per 70 minuti in cui siamo andate sul 2-0 per poi perderla inspiegabilmente negli ultimi minuti.

Come hai vissuto lo stop dovuto al Covid-19?

All’inizio ero tranquilla, per due o tre settimane ho vissuto serenamente la pausa in attesa di vedere come si sarebbe evoluta la situazione. Poi è aumentata la stanchezza di restare sempre in casa, sola, senza pallone, senza allenamenti in campo e senza lo spogliatoio. Ho vissuto un po’ di alti e bassi, non è stato per niente facile. Vorrei troppo ricominciare con gli allenamenti normali dopo giorni e giorni di corsa sul tapis roulant. Mi sono resa conto ancora di più di quanto sono fortunata a fare un lavoro che amo. Restare a casa, senza la pressione delle partite da preparare, senza condividere la quotidianità con le compagne è molto pesante. Spero ci sia la possibilità di riprendere al più presto.

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