Corriere della Sera (G. Piacentini) – Recuperare Dovbyk per non perdere Dybala. La presenza in campo del centravanti ucraino domenica (ore 12.30, diretta tv su Dazn, arbitro Giua) sarebbe importante per molti motivi, in casa giallorossa: il primo, e più importante, è che l’ex Girona è il titolare dell’attacco, l’uomo chiamato a sostituire Lukaku e per il quale il d.s. Ghisolfi ha impegnato 40 milioni di euro, cioè quasi la metà del budget di mercato. Su di lui, capocannoniere dell’ultima Liga, si poggiano le speranze di una squadra che finora non ha espresso un bel gioco e ha segnato un gol in tre partite.

La sua presenza dal primo minuto è messa in dubbio da un fastidio all’adduttore che lo ha costretto a rientrare dalla Nazionale e a lavorare a parte. Se non dovesse farcela, per la sua sostituzione si aprirebbe un caso tecnico e politico, perché il ballottaggio sarebbe tra Paulo Dybala ed Eldor Shomurodov, due nomi che un mese fa sarebbe stato blasfemo inserire nella stessa frase, figuriamoci metterli in competizione per una maglia da titolare.

Invece nella nuova Roma di De Rossi, quella senza gerarchie in cui Pisilli può mandare in panchina Paredes, quello tra la Joya e l’uzbeko rischia di essere un vero ballottaggio. Da punto di vista tecnico, la scelta è quasi filosofica: con Dybala in campo De Rossi rinuncerebbe al centravanti classico, ma si affiderebbe al falso nove, soluzione che è stata provata durante l’estate ma solo in amichevoli dal basso coefficiente di difficoltà e probabilmente senza convinzione perché era nell’aria una partenza, direzione Arabia, dell’argentino.

Con Shomurodov, invece, il modo di giocare della squadra non sarebbe rivoluzionato. L’uzbeko, che a metà agosto era stato ceduto negli Stati Uniti ma il trasferimento non si è concretizzato per un vizio nell’invio dei documenti, è l’autore dell’unico gol romanista in campionato, quello inutile nella sconfitta casalinga contro l’Empoli.

Su di lui Daniele De Rossi si è espresso in termini positivi, elogiandone l’impegno e la dedizione, ma un conto è fare il vice Dovbyk per entrare a partita in corso, un altro è giocare titolare, lasciando Dybala (o Soulé) in panchina. Se poi la Joya dovesse finire fuori diventerebbe un caso complicato da gestire per De Rossi, che a Cagliari se l’è cavata parlando di “scelta tecnica” e a Torino gli ha preferito Soulé. Anche (soprattutto) per questo il recupero di Dovbyk sarebbe una buona notizia.