Corriere della Sera (G. Piacentini) – Terza sconfitta in sette giorni per la Roma, che continua a colare a picco in campionato (il Sassuolo ora è a soli due punti) dopo aver virtualmente abbandonato l’Europa League dopo il 6-2 di Manchester.
Contro la Samdporia è arrivata la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite, la sesta nelle ultime dieci tra Serie A e coppa. I numeri della formazione giallorossa sono impietosi: con i due di ieri, sono 51 (esclusi i tre a tavolino della partita col Verona) i gol subiti in campionato con Paulo Fonseca in panchina, con una media di 1.40 a partita.
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Ai tanti assenti per infortunio si è aggiunto Lorenzo Pellegrini, rimasto a Roma per assistere alla nascita del secondo figlio, per questo Fonseca ha varato una formazione inedita con Mkhitaryan alle spalle di Borja Mayoral e Dzeko. Il bosniaco non è riuscito a segnare, sbagliando nella ripresa un calcio di rigore che avrebbe potuto riaprire la gara.
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A fine match Paulo Fonseca cerca una spiegazione: “È un momento difficile, ma abbiamo fatto un buon primo tempo dopo la sconfitta con il Manchester. Abbiamo sofferto il gol subìto prima dell’intervallo e nell’intervallo non abbiamo avuto la forza di reagire. La prestazione del primo tempo, però, dimostra che la squadra mi segue“.
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La Roma è praticamente fuori da tutto, ma Fonseca ha le idee chiare sui motivi che hanno portato questo tracollo. “Fino a marzo stavamo lottando per il campionato e per l’Europa League. Il problema è che prima avevamo tutti i calciatori a disposizioni, con la Sampdoria ne mancavano dieci: credo che anche le altre squadre con queste assenze avrebbero sofferto, è stato difficile gestire le assenze e le tante partite. La rosa della Roma? Ad inizio stagione in molti dicevano che la nostra posizione era il settimo posto, ma penso che potevamo fare di più. Non abbiamo mai avuto Zaniolo e Smalling, con tutti a disposizione avremmo potuto fare di più“.
