Roma, difesa a 4 per tornare davanti

Corriere dello Sport (R.Maida) – L’esperimento era riuscito, due mesi fa, con il corollario della più bella vittoria del 2017. E così la Roma l’ha replicato, viaggiando verso il Milan con lo stesso mezzo di trasporto che l’aveva accompagnata a battere l’Inter a San Siro: la Frecciarossa, che in meno di tre ore ha condotto la squadra alla stazione Centrale di Milano, dove le solite centinaia di tifosi hanno aspettato i giocatori.

DELEGAZIONE – Vista l’importanza del momento, con la necessità di effettuare il controsorpasso sul Napoli al secondo posto, l’intero stato maggiore della società si è messo in moto con Spalletti e i giocatori: a partire da Monchi, che è stato il primo a salire sul treno, e da Gandini, che torna per la prima volta a casa sua, il San Siro rossonero, da ex.

LE SCELTE – In  gruppo c’erano venti giocatori, al netto delle squalifiche di Strootman e Rüdiger che costringeranno la squadra a cambiare pelle. Spalletti non sembra intenzionato a toccare la difesa a quattro, dopo aver provato soluzioni diverse in settimana, perciò dovrebbe sfidare il Milan con il solito 4-2-3-1. La novità può essere il trasloco di Emerson, che proprio in questa partita l’anno scorso segnò il primo gol in Serie A: negli ultimi allenameti tattici è stato provato sulla fascia destra, e non sinistra, con Juan Jesus dall’altra parte. E’ una soluzione che non deve sorprendere più di tanto perché venne applicata anche ad Empoli, proprio quando mancava Strootman. Anche in quella circostanza il duo di centrocampo era composto da De Rossi e Paredes mentre la coppia di difensori era Manolas-Fazio. La differenza era a sinistra dove giocava Rüdiger.

PREFERENZEDavanti Spalletti dovrebbe confermare Edin Dzeko, che riproverà a segnare il trentaseiesimo gol della sua stagione. Gli servirebbe per il primato personale ma anche per la classifica dei cannonieri. Non sono stati giorni facili per Dzeko, al centro delle voci di mercato e innervosito dalle polemiche successive alla sostituzioni di Pescara. Ma adesso è tutto metabolizzato e nell’ottica di conquista della Champions League la Roma gli chiede l’ultimo sforzo. A lui come a El Shaarawy, deludente nel derby dopo i tre assist della settimana precedenti. Anche lui non ha grandi certezze sul futuro ma a San Siro darà tutto se stesso per farsi rimpiangere come già accaduto nello scorso campionato: El Shaarawy segnò, non esultò e apprezzò gli applausi dei vecchi tifosi.

TERZINI STRETTI – Dai sorrisi ai musi lunghi. Se dovessero essere confermate le indicazioni della vigilia, andrebbero ancora in panchina contemporaneamente Bruno Peres e Mario Rui che nei manifesti programmatici dell’estate scorsa dovevano essere le prime scelte per i ruoli da terzino. Invece per motivi diversi il loro approccio alla Roma è stato poco fortunato. Mario Rui in particolare ha perso i primi 5 mesi per la rottura del crociato avvenuta in uno dei primi allenamenti della tournée americana e non è più riuscito a riprendere il passo dei compagni. Nella prossima stagione potrebbe andare al Napoli, dove ritroverebbe Sarri dopo il buon lavoro svolto insieme ad Empoli. Invece Bruno Peres, che è stato a lungo difeso da Spalletti ma non ha mai convinto pienamente i tifosi, è più difficile da piazzare: l’unico sondaggio concreto è arrivato dal Galatasaray.

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