“Roma, Diawara ora al top. Ecco perché i club lo scartavano”

Non ruba l’occhio, ma a centrocampo è sempre presente. E indispensabile. Amadou Diawara è arrivato alla Roma nell’operazione che ha portato Manolas al Napoli. Oggi, numeri alla mano, Diawara è diventato il fulcro del gioco giallorossoBrescia Inter la sue prestazioni migliori: contro i nerazzurri ieri ha avuto il 100% di precisione nei passaggi lunghi, l’86% di precisione in tutti i passaggi, sei palle intercettate e cinque recuperate.“Non mi sorprende, Amadou è un africano con i piedi da brasiliano”. Parola di Robert Visan, talent scout e agente che nel 2013 lo scoprì in Guinea e lo portò in Italia. Lo sbarco in Italia è stato complicato, Diawara era ancora minorenne e le rigide regole della Federazione sugli extracomunitari lo avevano fermato per un anno: “Quando il San Marino calcio lo prese si allenava, ma inizialmente non poteva giocare – racconta Visan al corrieredellosport.it -. È stato un anno di sacrifici, sia del ragazzo, ma non solo: io e il presidente del club lo abbiamo sostenuto economicamente perché credevamo fortemente in lui. Gli compravamo persino i biscotti per la colazione”. Diawara non poteva giocare partite ufficiali, ma anche soltanto in allenamento si intravedevano tutte le sue potenzialità. “In quel momento complicato per le questioni burocratiche gli abbiamo sempre dato fiducia, anche quando gli osservatori di due grandi club italiani lo andarono a visionare per poi scartarlo perché considerato ‘lento’. Ma non solo, uno dei talent scout disse che Amadou aveva una gamba più corta dell’altra! È una storia che ancora ricordo con i miei amici, e che continua a farci fare grandi risate”. Lo scrive il corrieredellosport.it.

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