Corriere della Sera – La Roma riapre la cassaforte della Champions

curva sud

Quasi 40.000 posti già occupati, tra mini-abbonamenti e biglietti venduti, con la speranza di superare i 45.000. Il debutto della Roma in Champions League, contro il Cska Mosca, non riempirà lo stadio Olimpico ma, in tempi di crisi economica e con la concorrenza della pay-tv, non ci si può lamentare.

 
L’Europa, oltre che una grande vetrina calcistica, resta un ottimo affare. Sentire la musichetta della Champions, per la Roma e per le altre 31 partecipanti, vale un premio minimo di 8,6 milioni di euro. Oltre al contributo fisso per la semplice partecipazione, la Uefa garantisce dei bonus legati alle prestazioni: un milione per le vittorie e 500 mila euro per i pareggi.

Alle squadre qualificate agli ottavi di finale andranno 3,5 milioni di euro; altri 3,9 milioni per chi si qualifica ai quarti; 4,9 per le semifinaliste. Alla finalista perdente andranno 6,5 milioni, mentre la vittoria varrà 10,5 milioni di euro. In totale si può arrivare a 37,4 milioni di euro. 

 
C’è poi il piatto ricco del market pool. Circa il 75% dei ricavi provenienti dalla vendita dei diritti tv e dai contratti commerciali Uefa sarà destinato ai club, fino a un massimo di 530 milioni. L’uscita del Napoli, contro l’Athletic Bilbao nei preliminari, ha arricchito Roma e Juve. Grazie ai diritti tv pagati da Sky e Mediaset la quota italiana (80 milioni) è maggiore rispetto a Inghilterra (70) o Germania (50). La Juventus, dopo il crollo del Napoli, avrà 9 milioni di euro in più e la Roma 11. La Champions è già un business da 40 milioni.
I soldi sono importantissimi, ma nel calcio non sono tutto. I tifosi giallorossi sarebbero felici di vedere la squadra andare avanti anche «gratis». L’ultimo approccio con la Champions League all’Olimpico è stato traumatico: 16 febbraio 2011, gara di andata degli ottavi di finale contro lo Shakhtar Donetsk. Finì 3-2 per gli ucraini e fu la penultima partita di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa. Quattro giorni dopo la Roma si fece rimontare dal Genoa a Marassi da 3-0 a 3-4 e il tecnico diede le dimissioni, venendo sostituito da Vincenzo Montella.
In campo europeo la Roma ha già incontrato il Cska Mosca nei 16.mi di finale della Coppa delle Coppe 1991-92. I giallorossi si qualificarono, grazie ai gol in trasferta, vincendo per 2-1 a Mosca (Sergev, autogol di Fokin e Rizzitelli) e perdendo 1-0 all’Olimpico (Dmitriev). Rudi Garcia ha incontrato il Cska nella fase a gironi della Champions League 2011-12, quando era alla guida del Lilla: pareggio 2-2 in casa (Sow e Pedretti) e vittoria 2-0 a Mosca (autogol Berezutskyi e Sow).

 

 

Corriere della Sera – L.Valdiserri

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