Il Messaggero – Roma, non basta Totti

Ancora fischi. Per il terzo pareggio di fila che certifica il fallimento della Roma di Luis Enrique. Con tre punti nelle ultime cinque gare è quasi impossibile per i giallorossi ottenere la qualificazione per l’Europa League. Aritmeticamente, con un turno ancora da giocare, possono ancora farcela, ma la stagione è comunque da bocciare. Anche il Catania di Montella rischia di vincere all’Olimpico: finisce 2 a 2, solo perché Francesco Totti ancora una volta è la ciambella di salvataggio di questo club. Il capitano, dopo essersi fatto respingere un rigore, realizza una doppietta: sono 8 i suoi gol in campionato, 215 in serie A e 270 in assoluto.

In tribuna, per l’ultima partita casalinga del torneo, c’è anche il presidente DiBenedetto. Lascerà amareggiato e preoccupato lo stadio. Luis Enrique sfigura davanti all’ex Montella, scaricato con un po’ troppa precipitazione dai dirigenti italiani scelti dal consorzio statunitense per aprire la nuova éra. Totti, sino all’ultimo, dà una mano al tecnico asturiano: il capitano, entrato in campo tenendo per mano i figli Cristian e Chanel e messo al terzo davanti alla porta Pjanic che si perde sul più bello, ha subito la possibilità di festeggiare la cinquecentesima presenza in A. Al nono, però, si fa parare un rigore da Carrizo che lo aveva provocato. Su cross di Osvaldo, l’ex portiere della Lazio era franato addosso a Borini, chiamando l’intervento dell’arbitro Peruzzo. Totti, nella stessa circostanza, sbaglia due volte, perché sulla respinta dell’argentino, a porta vuota, calcia alto di sinistro. Per un quarto d’ora la Roma è abbastanza brillante. E dipende, nel bene e nel male, dalle giocate proprio di Totti che, entrando in area, calcia forte di destro in diagonale, con Carrizo pronto stavolta a usare il piede destro. Il capitano dovrà aspettare la ripresa.

 

Montella, 10 anni e 102 reti in giallorosso, riceve gli applausi del pubblico dell’Olimpico che non dimentica. E’ tra i candidati per la panchina giallorossa e ci tiene a far bella figura. Il suo Catania, salvo da un bel pezzo, è però sazio. Nella prima parte, approfittando della staticità della Roma, costruisce lo stesso tre occasioni da rete con Bergessio, Legrottaglie e Gomez con Lobont che si fa ringraziare dai compagni. Nel finale di tempo tiri di Gago, bravo Carrizo ad alzare sopra la traversa, e Borini, a lato, prima dei fischi dei tifosi giallorossi che non approvano la prestazione giallorossa.

Carrizo è il grande protagonista della ripresa. Devia in angolo un sinistro di Totti che al settimo, su appoggio di Gago, lo supera, sempre di sinistro, da fuori area, senza nemmeno dargli il tempo di buttarsi: 1 a 0 e bacio del capitano verso la famiglia in tribuna, gli risponde, con lo stesso affetto, anche il presidente DiBenedetto. La Roma, però, si ferma. Allungandosi, permette al Catania di organizzarsi e di avanzare con disinvoltura. Heinze stende in area Barrientos e Lodi trasforma al tredicesimo il rigore dell 1 a 1. Moreno, il vice di Luis Enrique, spiega a Bojan, in panchina e usando l’iPad, che cosa fare. Dentro lo spagnolo per Osvaldo, abbastanza sorpreso. Ma lo schema giusto è quello di Montella: punizione da destra di Lodi, e rigore in movimento per Marchese che, un passo dentro l’area, firma di sinistro il momentaneo sorpasso al ventiduesimo. Spazio a Lamela, fuori Borini. Ma è ancora Totti, al trentaduesimo, a tenere la Roma in corsa: Marquinho apre a sinistra per Pjanic che offre al capitano la palla del 2 a 2 davanti alla porta.

La Roma va all’assalto. Carrizo è straordinario sul destro di Bojan da fuori e per due volte di piede su Lamela, lanciato dallo spagnolo, e su Pjanic che poi lascia il posto a Simplicio. Bojan subisce la spinta di Legrottaglie, ma Peruzzo non concede il secondo rigore alla Roma. Il mental coach Llorente, pronto a condannare Delio Rossi via Twitter, si fa cacciare per le proteste esagerate e conclude nel modo peggiore la sua prima (e unica?) stagione romana. Totti e De Rossi con le figlie Chanel e Gaia vanno a salutare i tifosi della Sud, applauditi in precedenza solo da Lobont e Taddei. I loro compagni evitano la passerella per non prendere altri fischi. Che la Roma tutta merita per l’annata davvero deludente.

Il Messaggero – Ugo Trani 

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