Corriere dello Sport – Roma, Pjanic cerca la magia

Ci ha provato e riprovato, smentendo qualsiasi voce su possibili guai fisici e incomprensioni tattiche. Fatto sta che dal 26 febbraio scorso Miralem Pjanic non è più stato il giocatore ammirato nei primi sei mesi romani. Quel giorno, quando la Roma crollò a Bergamo (4-1), Pjanic risultò impalpabile, sempre fuori tempo e fuori misura. Un caso, si pensò. Ma poi arrivarono la sostituzione nel derby, l’infortunio alla coscia e altre prove opache. niente più gol (3 finora), niente più assist (6), niente più punizioni e giocate varie. Nessuno ha dubbi sulle capacità del giovane bosniaco, forse il migliore degli undici nuovi giocatori arrivati l’estate scorsa a Trigoria: gli 11 milioni investiti per il suo cartellino e versati nelle casse del Lione sono stati spesi benissimo. Se Pjanic fosse rivenduto oggi la Roma potrebbe puntare a una cifra vicina al doppio. (…)
GRINTA – Il problema è cercare di capire come Pjanic possa essersi involuto. Ha cambiato spesso ruolo, e questo potrebbe essere un fattore importante. L’andamento della squadra, poi, non ha sicuramente aiutato il rendimento dei singoli e anche Pjanic ne ha fatto le spese. Ora però, per tentare di salvare il salvabile della stagione giallorossa, servono anche le sue giocate, quelle che avevano fatto urlare al fenomeno più di qualche voce, all’Olimpico e non solo. Stasera Pjanic ripartirà dal ruolo di intermedio, una posizione che, pur nascendo trequartista, occupa con disinvoltura ed efficacia.(…)
FUTURO – Ieri, a Trigoria, Baldini e Sabatini hanno seguito l’allenamento. I due dirigenti, in questo momento, vogliono capire a fondo, in attesa di sapere, entro otto giorni, vale a dire alla fine del campionato, quale sarà la decisione di Luis Enrique. Baldini entro un paio di settimane volerà negli States, per fare il punto con Pallotta. Alla Roma nessuno ha più alcuna intenzione di ripetere certi errori e perdere altro tempo nel percorso che dovrà portare la squadra ad essere competitiva per i massimi obiettivi. La fiducia nei confronti di Luis Enrique è immutata, ma certo è che nel momento in cui il tecnico dovesse manifestare l’intenzione di lasciare, la Roma non si farebbe trovare impreparata.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci 

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