Roma, caccia all’erede di Manolas

Corriere dello Sport (R.Maida) – Migliorare, competere. Bei concetti, essenziali per la crescita di un gruppo, ma difficili da applicare per una società costretta a confrontarsi con il fair play finanziario e con le perdite ereditate da qualche errore strategico, sia nell’area sportiva che commerciale. Ma la Roma proverà lo stesso a restare ai vertici del calcio italiano e soprattutto a reggere l’urto con l’Europa, che da molti anni non regala soddisfazioni ai tifosi con ricadute negative sul ranking Uefa e di conseguenza con i sorteggi.

ESCI ED ENTRA – L’ingaggio di Monchi, che Sabatini ha definito un po’ sarcasticamente il «Re Mida» dei direttori sportivi, servirà a perpetuare e se possibile a sublimare una filosofia imprenditoriale: vendere a tanto e comprare a poco con l’intento duplice di arricchire la cassa e non impoverire la rosa. E così la probabile cessione di Manolas, utile ad alleggerire le perdite di bilancio entro il 30 giugno, aiuterà a finanziare la selezione di un difensore centrale potenzialmente più giovane e magari persino più funzionale alle esigenze immediate della squadra. Monchi ha immediatamente pensato a Clement Lenglet, centrale mancino classe ‘95, nazionale francese Under 21, portato al Siviglia a gennaio dopo una lunga trattativa con il Nancy. Ieri El Pais, autorevole quotidiano spagnolo, ha confermato l’interessamento della Roma aggiungendo però che il Siviglia non intende aprire canali privilegiati per un vecchio amico. Per ora dunque i movimenti di Monchi non hanno acceso la luce verde nell’affare. Ma siamo solo a una fase di studio. E Lenglet, che il procuratore Canovi aveva proposto alla Roma l’anno scorso, potrebbe essere sedotto con calma, quando saranno più chiari budget e obiettivi. Monchi spera di non spendere più di 10-12 milioni, cioè meno di un terzo di quanto immagina di incassare attraverso la cessione di Manolas.

ALTERNATIVE – Naturalmente ci sono altre possibilità per il candidato difensore. Restando all’Under 21 francese, interessa la crescita di Issa Diop, classe ‘97, origine senegalese, titolare fisso nel Tolosa. E in Germania si sta mettendo in luce il Rüdiger biondo, Timo Baumgartl, centrale dello Stoccarda: è un 1996 molto promettente. Inoltre in momenti diversi sono già stati offerti alla Roma l’argentino Pezzella del Betis, l’occasione Gonzalo Rodriguez che va in scadenza con la Fiorentina, senza dimenticare un vecchio pallino di Sabatini, quel Nacho Fernandez che negli ultimi tempi sta giocando con continuità nel Real Madrid.

DAVANTI – Ma non si vive di sola difesa e così, sistemato il centrocampo con Kessie e Pellegrini, Monchi conta di regalare un paio di giocatori offensivi all’allenatore che verrà: uno sarà l’alter ego giovane di Dzeko, capace di pazientare in panchina e nello stesso tempo di offrire un supporto consistente nei minuti in cui verrà chiamato in causa. Il profilo ideale sarebbe Dolberg dell’Ajax (non solo per la Roma: la concorrenza è agguerrita) anche se Monchi stima molto il paraguaiano Sanabria, che la Roma può ancora riacquistare per 11 milioni dal Betis. Per i parametri zero invece occhio a Jesus Navas, in svincolo dal Manchester City, e a Rachid Ghezzal, che non ha rinnovato con il Lione: per le fasce sarebbero rinforzi preziosi se dovesse partire per tentazione danarosa uno tra Salah, Perotti ed El Shaarawy.

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