Roma-Bologna 0-0, le pagelle: Zaniolo e Felix, vuoto di potere. Pellegrini, la scossa collettiva non arriva. Rui Patricio alza il muro. Cristante dà aria

Pagine Romaniste (R. Gentili) – La spinta per il controsorpasso non è arrivata. Anzi, è arrivata una frenata. La Roma rimane incastrata nell’accorto catenaccio del Bologna e non riesce a trovare la soluzione vincente, al netto di qualche pericolo creato. La Lazio ora è davanti, ma a pari punti (59). Giovedì c’è da timbrare il biglietto per Tirana, tappa fondamentale per assicurarsi l’Europa League.

Gara completa della difesa, meno in attacco. La scelta di Mourinho di proporre l’inattesa coppia Felix-Zaniolo in attacco non porta nulla, se non vuoto di potere, quindi di gioco e soluzioni, in avanti. Risaltano gli ingressi in campo di Pellegrini e Zaniolo. Spiccano invece le attente prestazioni di Mancini e Cristante.

LE PAGELLE

Rui Patricio 7 – Ha una sola indecisione – l’uscita su Arnautovic al 17’ – in una prestazione di sicurezza e concretezza. Ha da fare più a fine primo tempo ed è ligio al dovere. Come a fine partite su De Silvestri

Mancini 6 – All’interno della fascia da capitano c’è la licenza per attaccare. Togliendosi la cinta difensiva, che lo tiene per importanti anticipi, saggia le terre offensive. Sono zone fertili di creatività, quelle di destra, visto che i pericoli esterni arrivano da lì: si alterna con Maitland-Niles nel produrre cross, caduti nella scatola nera della partita. Proprio con l’inglese si fa sentire per una mancata scalata – al 20’ – che prova a curare da sé, lasciando però spazio per un’imbucata rischiosa. Nel barcollio di fine primo e secondo tempo è bravo a restare in piedi. Le tante imbucate provate devono aspettare l’ingresso di Abraham – nel finale – per essere raccolte.

Kumbulla 6,5 – Prende il posto di Smalling, man mano anche quello dei compagni di reparto: si sposta a sinistra e a destra per coprire le (poche) uscite imprecise. Ferma Orsolini ed Arnautovic lavorando prevalentemente di fisico. È, paradossalmente, il più vicino ad andare in gol. Skorupski nella ripresa glielo nega con un riflesso felino.

Ibanez 6 – Gioca d’anticipo, arrivando fino al cerchio di centrocampo dell’avversaria metà campo. Colto da irruenza, azzarda una scivolata che lo porta a scivolare – anche per copioso annaffiamento del terreno – e permette il cross emiliano. Torna immediatamente all’attenzione di prima.

Maitland-Niles 6 – Mancava dal primo minuto dal pareggio col Verona di febbraio. Recupera il tempo perduto giocando proprio sull’esatta lettura anticipata delle situazioni. Brilla quella palla d’esterno diretta a sinistra per Zaniolo, meno le scalate e gli avanzamenti difensivi. (Dal 58’ Karsdorp 6 – Mette due importanti assist, entrambi andati a spegnersi sul fondo. Mancava un po’ di precisione)

Cristante 6,5 – Buco più importante della cinta difensiva della Roma, sono i suoi movimenti a regolare il funzionamento dello retroguardia. Va di anticipi e recuperi più che di verticalizzazione, vedute prontamente ma non eseguite con la giusta precisione. Un’uscita sbagliata a fine primo tempo crea lo spazio per il passaggio ad Arnautovic che calcia.

Veretout 5,5 – Finché è in giallorosso può essere utile. Oggi non da subentrato, bensì dall’inizio, come non capitava dalla trasferta vittoriosa di La Spezia, datata 27 febbraio. Probabilmente consapevole che le restanti partite potranno essere le ultime con la Roma, girovaga per il campo per raccogliere i ricordi da inserire nelle pagine finali del diario romanista. Ci scrive principalmente appunti di recuperi ben fatti e piazzati ben affiliati, che non portano però a niente di concreto. (Dal 78’ Shomurodov 5,5 – Gioca goffamente il primo tiro, rimane in avanti e non riesce a creare situazioni importanti)

Perez 5,5 – Avvolto nel giro del turnover, nello spogliatoio trova la maglia da titolare che in campionato mancava addirittura dalla seconda giornata d’andata. Il cross ad inizio match potrebbe portare il rigore che non arriva. Elegge quella di destra come zolla da cui mirare e lanciare pericoli all’ex giallorosso Skorupski, impegnato costantemente senza esser chiamato ad interventi miracolosi. L’avventata scivolata in uscita e i passaggi sbagliati di inizio ripresa sono gli ultimi scorci di gara. (Dal 55’ Pellegrini 6,5 – A lui, e alle tre versioni evocate da Mou, oggi tocca il riposo per essere al top giovedì. L’intrecciata gara odierna ne richiede l’apporto. Spinge da subito e prova ad accendere la spia collettiva. Sfiora l’euro-gol nei minuti di recupero)

El Shaarawy 5 – Appare estratto nelle giocate della squadra, si fa vedere con sporadiche iniziative. La più apprezzabile è quella del recupero ed immediato “sombrero”. (Dal 58’ Zalewski 5,5 – Si propone sulla sinistra ma senza grandi idee: bello quell’esterno a fine secondo tempo per Shomurodov).

Zaniolo 4,5 – Inedita la coppia d’attacco. E si vede. L’orologio suo e quello di Felix segnano due orari diversi. Forse perché uno se ne sta acquattato a sinistra (il ghanese), mentre l’altro – lui – a destra. Due acuti – l’assist al 20’ per Perez, ad esempio – poi il nulla. Non scosta le tende che separano il centrocampo con l’attacco, così i compagni non riescono a puntare la luce su di lui. Perde tempi di gioco quando deve calciare.

Felix 4,5 – Eletto vice di Abraham, la crescita di cui necessita assolutamente passa anche da partite così. Certo, magari in gara in corso sarebbe meglio, ma tant’è. Sgattoiola nella difesa emiliana, poi non riesce ad incanalare una buona giocata con la palla al piede. Sarà perché gioca sempre a testa bassa? Decisamente probabile. I contrasti li vince solamente in velocità: messa sul piano fisico, con Medel – ma soprattutto con Soumaro – è impari. (Dal 59’ Abraham 5,5 – La sola palla giocabile che arriva la strozza).

Mourinho 5,5 – Stravolge la formazione con 5 cambi. Ritorna sui suoi passi solamente dopo un’ora di gioco. La musica, stonata, non cambia. La Lazio è agganciata, ma non superata.

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