Roma-arbitri, caso aperto

Il Messaggero (U.Trani) – L’aria si fa tesa a Trigoria: la questione arbitrale comincia a diventare ingombrante. I torti subiti sono costati tre sconfitte: la rabbia della Roma si legge, dunque, in classifica. Sui 3 ko in 8 partita di campionato, hanno pesato le decisioni sbagliate dei direttori di gara e dei loro collaboratori. Va bene il basso profilo, ma la società giallorossa sta pensando di muoversi, almeno in via informale: non può tollerare altri errori gravi come quelli delle partite perse contro Lazio e Juve.

Come se non bastasse, è finita male pure una gara vinta, quella contro l’Udinese. Sono state contate intanto le gaffe di 4 match. Adesso toccherà a Tiago Pinto e Lombardo manifestare l’inquietudine dei Friedkin per il trattamento ricevuto in metà degli incontri giocati. Orsato è l’ultimo arbitro ad aver fatto infuriare la Roma, il gol tolto ad Abraham è l’episodio più evidente ma la società giallorossa contesta anche altri decisioni: da annullare la rete della Juve perché ad inizio azione Cuadrado si è aggiustato il pallone con il braccio destro e da ripetere il rigore di Veretout perché Chellini è in area. Mourinho si è poi scatenato anche quando sono stati concessi solo 3 minuti di recupero. Lì è dovuto intervenire Orsato, José lo ha respinto: “Sei sempre tu!”.

La Roma a Torino ha salutato l’arbitro e i suoi collaboratori senza chiedere ulteriori spiegazioni, avendo già incassato la risposta peggiore al momento del ritorno in campo dopo l’intervallo. Cristante è l’interlocutore di Orsato, che ha già chiarito a modo suo: “Sui rigori non si dà vantaggio. E poi date la colpa a me perché ha sbagliato il rigore”. Sull’applicazione del vantaggio, la regola della sua sezione (Schio) non è però quella dell’Aia, infastidita quanto la Roma per quella risposta a vanvera. Il vantaggio va sempre concesso, il gioco è da interrompere solo in caso di interventi pericolosi per i giocatori. Anche il quarto uomo ha detto la stessa cosa a Mourinho, dunque versione concordata.

La prontezza nel concedere il rigore gli ha evitato lo stop. Ok per l’Aia punire al volo il fallo di Szczesny su Mkhitaryan: ha visto bene, senza alcun dubbio sulla dinamica. Ecco perché non sarà fermato. Secondo il designatore arbitrale Rocchi, l’arbitro esce penalizzato da Torino quanto la Roma. Non avrebbe dovuto giustificare il suo fischio: non è vero che il vantaggio non esiste sul rigore. Così l’AIA perde credibilità proprio per la dichiarazione di un internazionale. Rocchi non avrebbe gradito neanche la exit strategy dell’arbitro sull’azione più discussa: il gol era da convalidare per il disegnatore, l’intervento dell’armeno non era punibile.

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