Roma, anche Karsdorp fa crac: «È un sogno che diventa incubo»

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Un sogno che diventa un incubo, una maledizione che sembra proprio non voler abbandonare i cieli di Trigoria. Così, uno dietro l’altro, stavolta è toccato a Rick Karsdorp. «Rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro». La sentenza arriva impietosa a metà mattinata, anche se i primi alert avevano già iniziato a girare dalla mezzanotte di mercoledì sera, subito dopo la fine di Roma-Crotone. Un po’ perché il terzino olandese aveva lasciato l’Olimpico claudicante, camminando con una evidente zoppia. Un po’ perché anche in campo lo si era visto spesso toccarsi il ginocchio. «Il mio sogno si è trasformato in un incubo, ma lavorerò duramente per tornare più forte», ha twittato Karsdorp subito dopo aver avuto l’esito degli esami strumentali. Verrà operato questa mattina a Villa Stuart dal professor Pier Paolo Mariani (il papà Fred è arrivato dall’Olanda), con un recupero funzionale di circa 4-5 mesi. Insomma, prima della fine di marzo non ci sarà la possibilità di vederlo di nuovo in campo. Considerando che veniva già da uno stop di oltre tre mesi e mezzo (era stato operato il 3 luglio all’altro ginocchio, il destro, per una lesione del menisco esterno), di fatto la sua prima stagione in giallorosso è saltata quasi del tutto.

LA DINAMICA – Karsdorp mercoledì sera era quindi tornato dopo un’assenza lunghissima, molto più lunga delle 4 settimane previste dallo staff medico giallorosso nel bollettino ufficiale diramato successivamente. Ovvio che l’olandese non vedesse l’ora di giocare, come è altrettanto ovvio che dal momento della certezza della rottura sia piombato in un incubo bruttissimo. La partita, del resto, sembrava esser filata via liscia, anche se poi già nel primo tempo Karsdorp si era fermato un paio di volte a toccarsi il ginocchio, piegandosi sulle gambe (e in una di queste facendo anche un cenno da lontano alla panchina giallorossa). Potrebbe anche essere stata fatale una discesa sulla fascia destra dove Karsdorp è finito a terra dopo una spinta di Nalini ed è tornato lentamente verso la sua metà campo, proprio mentre il Crotone era già ripartito. Il giocatore stesso, però, non sa effettivamente quando si sia fatto male, possibile anche che ci abbia giocato su per la voglia di non lasciare il campo, alla sua prima in giallorosso. Anche perché, nel frattempo, il ginocchio non si era gonfiato. Cosa, invece, che è successa a fine partita, dopo aver affrontato il rito delle interviste post-gara. Da lì il dramma, gli esami notturni e la certezza della rottura.

CASO O NO? – Sfortuna o no, è difficile da stabilire. Potrebbe essere di sì, come potrebbe essere che nel recupero funzionale dal precedente infortunio Karsdorp abbia magari caricato troppo sull’altra gamba, sottoponendola a una serie di sollecitazioni eccessive. Di certo, però, c’è un dato che a Trigoria non passa più inosservato. Con quello dell’olandese sono oramai 13 i crociati saltati negli ultimi tre anni e mezzo, quasi un record mondiale (senza considerare il baby Ganea della Primavera e senza contare Tumminello – k.o. con il Crotone – ma che aveva lavorato fino a tre settimane prima con i giallorossi). Anche se poi Rüdiger e Capradossi si fanno male con le rispettive nazionali. Qualcuno, comunque, pensa che possa dipendere della palestra e dei lavori di forza sugli arti superiori della gamba (i quadricipiti) che solleciterebbero troppo legamenti ed articolazioni, in un calcio che non conosce più pause e tempi di recupero. Qualcuno altro, invece, si chiede se i programmi di recupero degli infortunati siano perfetti. Di certo c’è che la casualità, di fronte al ripetersi di determinati eventi statistici, è difficile da supportare. Karsdorp rientrerà a marzo. La Roma lo aspetta a braccia aperte.

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