Roma a Napoli fra crisi e tabù, non vince al San Paolo dal 2011

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Libero (D.Dell’Orco)Tre punti di distacco in classifica, ma in realtà a separare Napoli e Roma c’è un universo. I giallorossi non vincono da 5 partite e sono reduci dai fischi rimediati in Champions, ma Garcia non vuole fare la vittima sacrificale: «Sembra che la squadra più scarsa d’Italia vada in trasferta dalla più forte». La sfida di stasera potrebbe essere il perfetto trampolino di lancio per dare una scossa all’ambiente, visto anche il trend da incubo che verrebbe invertito: l’ultima vittoria al San Paolo risale al dicembre 2011 (3-1). Nelle successive quattro partite tra campionato e coppa sono arrivate altrettante sconfitte. In questa stagione, poi, i partenopei hanno sempre vinto tra le mura amiche, tranne all’esordio in campionato con la Samp.

Sarri è reduce dal brutto ko di Bologna, e rappresenta per stile e filosofia di gioco l’alter ego di Garcia: studioso di Sacchi e Zeman il primo, che predica un calcio offensivo ma maniacale nei movimenti della difesa; volto a valorizzare l’individualità il secondo, sempre pronto a sfruttare le due ali in contropiede (a proposito, ci saranno sia Gervinho che Salah). Diversi approcci anche circa il dinamismo. Il Napoli corre di media 108,8 km a gara (2 ̊ dietro al Bologna). La Roma ne percorre 12 in meno (96,9), penultima in A. Eppure Sarri non vuole sentir parlare di favoriti: «I favoriti dovrebbero essere loro». Occhio anche all’incrocio fra due gran di attaccanti che stanno vivendo momenti opposti. Higuain è capocannoniere (14 reti), Dzeko, per ora, è fermo a 4 gol. Una guerra di mondi, in sostanza.

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