Roma 14 nazionali e tanti big a Trigoria. Il quinto posto non basta

La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – I due volti di Mourinho a Roma: quello scintillante in Europa e quello deludente in campionato. Una dicotomia netta, che in questo anno e mezzo di José in giallorosso sta diventando sempre più rimarcata. E la cosa stride ancor di più adesso, con ben 12 giocatori (Spinazzola, Cristante, Pellegrini, Dybala, Ibanez, Kumbulla,Wijnaldum, Rui Patricio, Celik, Solbakken, Zalewski e Tahirovic) in giro per il mondo con le rispettive nazionali e altri 2 con le Under giovanili (Bove e Volpato). Insomma, con questa ricchezza internazionale ci si aspettava una Roma più alta in classifica. E che i numeri in campionato non tomino lo dimostra anche il fatto che con le tre recenti sconfitte (Cremonese, Sassuolo e Lazio) nelle ultime 4 partite, Mou è scivolato fuori anche dalla top ten degli allenatori giallorossi.

Soprattutto poi se si pensa che in queste due stagioni il portoghese ha perso tre derby su 4. Nelle 65 partite in cui Mourinho ha guidato i giallorossi in Serie A sono arrivate 32 vittorie, 14 pareggi e 19 sconfitte (il 29,2%). Di fatto, quasi una partita ogni tre Mou perde, fattispecie che lo ha portato fuori dalla classifica dei primi dieci allenatori della storia giallorossa. E allora si tratta di cambiare rotta ed inerzia. Ad iniziare proprio dalla Sampdoria, che arriverà a far visita alla Roma alla ripresa, il 2 aprile. Considerando il penultimo posto dei liguri, è l’occasione giusta per riprendere a correre e inseguire la Champions. Che se non dovesse arrivare, potrebbe lasciare l’amaro in bocca a tanti. E anche a Mou, considerando le occasioni perse.

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