Riscopriamo la muraglia giallorossa

Corriere dello Sport (R.Maida) – Seicentosettantacinque giorni. Tanti ne sono passati dall’ultima volta con la Curva Sud, quella dei gruppi organizzati, quella dei colori e dei rumori che negli anni hanno reso inconfondibile l’atmosfera dello Stadio Olimpico. La Sud torna a pulsare, piena di sé, nel momento dell’assoluto bisogno della Roma, un derby da stravincere più che da vincere, in coincidenza con l’abbattimento delle barriere divisorie che avevano stuzzicato la protesta ultrà.

NOVITÀ – Era l’ultima giornata del campionato 2014/15, Roma-Palermo. Rudi Garcia, alla vigilia, usò parole di fuoco che gli sarebbero costate la panchina qualche mese più tardi. Ma la Curva Sud era ancora unita. A partire da Roma-Juventus, prima volta del campionato successivo, una parte dei gruppi avviò la contestazione che avrebbe gradatamente spopolato il settore: ci sono state partite in cui la Curva si è riempita lo stesso, ad esempio i gala di Champions contro Barcellona e Real Madrid, ma sempre senza la presenza dei gruppi organizzati.

APPELLO – Loro tornano in scena stasera, dopo aver comunque accompagnato la Roma in tutte le trasferte, sia in Italia sia in Europa. «Abbiamo ottenuto un grandissimo risultato, anche se in tanti non ci credevano» ha sottolineato il centro nevralgico del tifo romanista, che ha chiesto a tutti di portare un vessillo giallorosso per partecipare alla serata e potrebbe ripresentarsi in grande stile, con una scenografia a sorpresa. A niente era servito il lavoro di mediazione di Sebino Nela, un tempo idolo dei tifosi e ora responsabile per conto della società dei rapporti con il popolo. L’unica condizione che gli ultrà ponevano per rientrare allo stadio era la riunificazione del settore. Detto, fatto: oggi la Sud sarà esaurita, nonostante un Olimpico leggermente inferiore alle attese per numero di presenze.

ESORDIO – Molti giocatori della Roma non hanno mai visto il film della Curva Sud in versione integrale: da Dzeko a Szczesny, da Rüdiger a Fazio, passando per Salah e Bruno Peres. Tutti i nuovi degli ultimi due anni insomma non si sono goduti l’effetto che fa. Potranno scoprirlo proprio nella notte più importante. E lo stesso Spalletti, che ha vinto tante partite all’Olimpico da quando ha ripreso il timone della Roma, si ritroverà per la prima volta davanti alla Curva che «mi mancava», dopo averne apprezzato l’influenza nei primi quattro anni a Trigoria.

RINGRAZIAMENTI – In nottata, sul solito cavalcavia a ridosso del Colosseo e sul Muro Torto, i tifosi hanno esposto due striscioni di ringraziamento per il ministro Luca Lotti, a cui viene riconosciuto il merito di essere intervenuto nel percorso di ripristino istituzionale della normalità. Lotti ha ovviamente gradito. «Finalmente l’Olimpico non avrà più le barriere nelle curve – ha detto a Lady RadioNon parlerei di decisione stratosferica, ma di un punto della situazione che doveva essere fatto. Lo abbiamo fatto, è il nostro compito e sono contento di essere riuscito a risolvere questo nodo. Probabilmente quando le barriere erano state costruite c’era una situazione diversa ma ora è arrivato il momento di cambiare».

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