Gazzetta dello Sport – Primi giri di corsa e primi «caduti»

Roma bagnata, Roma fortunata. A essere scaramantici, c’è da essere contenti, nonostante i temporali con cui ieri Riscone ha accolto i giallorossi. E poi, quando Zeman è sbucato sul campo, è spuntato pure il sole…
Entusiasmo fiacco Sarà anche per la pioggia che ieri c’era poco entusiasmo intorno alla Roma. E anche perché Zeman ha deciso di far allenare la squadra anche nel pomeriggio, al contrario delle previsioni iniziali. Pochissimi tifosi. Molti arriveranno oggi, ieri in paese c’era un solo striscione, sul ponticello che porta all’hotel Royal Hinterhuber, dove alloggia (esclusivamente) la squadra: «Bentornata Roma». Già, perché i giallorossi quassù, in Val Pusteria, ci vengono da quattro anni consecutivi. Ma c’erano anche trenta anni fa, ai tempi diLiedholm, quando la Roma vinse il suo secondo scudetto. Ed allora chissà che non sia davvero Roma fortunata.
Gradoni sì o no Zeman non ha avuto pietà neanche ieri. Quasi due ore e mezza di lavoro. Niente gradoni (e questa è la novità), tanti addominali, ostacoli, balzi e corse infinite: 7.200 metri (tre serie da 6 giri della pista d’atletica), con Totti (si è arreso ad un giro dalla fine, anche per un problemino al polpaccio) che scherza con Modica («Ma quanti ne mancano?») e Osvaldo che alla fine della prima serie ha già detto «Basta!». Sarà, forse, anche l’alimentazione: riso, pasta al pomodoro, tacchino arrosto, bresaola e macedonia, con porzioni prefissate per ognuno. E il pallone? Da tre giorni niente e chissà quando spunterà. Ieri, mentre la Roma riposava, il boemo ha fatto un sopralluogo tra i boschi, a caccia del percorso migliore. Ed allora, oggi sarà un’altra faticaccia…

Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese

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