Il Tempo (L. Pes) – Un punto a Torino fa sempre notizia, visto che a parte la partita post Covid vinta da Fonseca, soltanto Mourinho era uscito indenne dallo stadium bianconero. Gara non spettacolare quella in scena tra Juve e Roma, con i giallorossi che migliorano soltanto di un punto lo score iniziale rispetto all’anno precedente. De Rossi cambia qualcosa rispetto al ko casalingo con l’Empoli, rinunciando ai due argentini Paredes e Dybala, e lanciando dal primo minuto Saelemaekers, e, soprattutto, il giovane Pisilli. I giallorossi difendono a tre con Angelino che stringe la propria posizione, anche se in fase propositiva la squadra di DDR mette in campo un 4-2-3-1 dove Pellegrini alza la propria posizione. Gatti è francobollato a Dovbyk e a turno N’Dicka e Mancini neutralizzano i tentativi di Vlahovic.

Nella ripresa è Motta a stravolgere subito le carte in tavola con gli inserimenti degli ultimi arrivati Koopmeiners e Conceicao. Bisogna aspettare l’ora di gioco per vedere in campo Dybala davanti ai suoi ex tifosi: l’argentini sostituisce il connazionale Soulé. De Rossi sostituisce anche l’ammonito Saelemaekers con Zalewski, sempre in campo in questo inizio di stagione. La Roma fa fatica a trovare Dovbyk che sembra ancora un pesce fuor d’acqua nella manovra giallorossa. Prova a salire in cattedra la Juve ma la Roma tiene botta.

La prova coraggiosa e tatticamente intelligente di Pisilli termina al settantesimo quando DDR decide di buttare nella mischia l’ultimo arrivato Manu Koné. Si abbassa il baricentro giallorosso dopo l’ingresso della Joya che prende la posizione di seconda punta in quello che a tutti gli effetti assomiglia di più a un 3-5-2. La Roma fa fatica a creare e subisce l’iniziativa degli uomini di Motta. La difficoltà nel ripartire costringe Pellegrini e compagni a restare schiacciati in venti metri. Poche idee dal capitano di De Rossi e da Dybala stesso. Il tecnico ci prova con Shomurodov e Baldanzi al posto di Doubyk e Pellegrini.
Si riaffaccia la Roma nei minuti finali grazie a un buon piglio della corsia mancina. Fino a quando arriva al tiro Angelino che non va lontano dalla porta di Di Gregorio. Nel recupero cui prova di più la Roma anche se non accade praticamente nulla e la gara vola via sul risultato di 0-0 che non accontenta nessuno. Ora due settimane di sosta per pensare e lavorare, anche se sono in tanti quelli che partiranno.