Rino il prof: «Il gol di Calabria è il simbolo di ciò che voglio: gli inserimenti»

Corriere dello Sport (A.Polverosi)Sesta vittoria nelle ultime 7 partite di campionato, magari all’allenatore di una squadra che sta così bene, una squadra che vola, potrebbe venire anche la voglia di chiedere una conferma per l’anno seguente. A Gattuso no, questa voglia non viene, almeno per ora. Come era da giocatore, come è sempre stato da ragazzo e anche adesso che fa l’allenatore, Gattuso resta incollato al suolo. «Dipende dalla società, se me lo chiedono ora non firmo per scaramanzia, ma di sicuro priorità a questa società perché senza Fassone, senza Mirabelli, non avrei avuto questa possibilità straordinaria. Restare al Milan viene prima di tutto, io sono orgoglioso di lavorare in un posto che sento casa mia». Grande vittoria, grandi e giustificate speranze. «Ho fatto i complimenti ai ragazzi a fine partita, ma dobbiamo restare con i piedi per terra. All’inizio della mia gestione potevamo fare meglio, il primo mese è stata dura, ora dobbiamo continuare così. La differenza la sta facendo la mentalità, la capacità di saper soffrire. Ma non dobbiamo dimenticare le figuracce, Benevento non va dimenticata». Sei vittorie e un pareggio nelle ultime 7 partite di campionato, una semifinale di Coppa Italia da giocare sempre in questo stadio contro la Lazio, un ottavo di finale d’Europa League con l’Arsenal, è il momento d’oro del Milan di Gattuso, che frena. «Siamo contenti, c’è un grande rapporto con i ragazzi. Nel primo tempo abbiamo sofferto, io ero anche un po’ arrabbiato, ci siamo mossi male in attacco, ma siamo stati bravi a tenere il campo. Nella ripresa abbiamo fatto meglio, abbiamo trovato di più Suso e Calhanoglu. Il gol di Calabria è il simbolo di ciò che voglio: inserimenti senza palla, voglio molti giocatori dentro l’area. Anche nel primo gol c’è il movimento chiave di Kessie. La Roma? Una signora squadra e noi siamo riusciti a batterla. Mi soffermerei anche sulla difesa perché in questo momento sta bene». E sulla reazione: «Un tempo al primo schiaffo finivamo sotto, adesso non è così. Adesso il Milan sa reagire alle difficoltà. Non solo: è una squadra molto giovane». Cutrone ha segnato 4 reti nelle ultime 4 partite giocate in campionato, con soli 11 tiri effettuati. Un ragazzino spietato. E’ già da Nazionale? «Deve migliorare, deve giocare più pulito come ha fatto nel secondo tempo. A me è piaciuto molto anche Kalinic, era da un po’ di tempo che non lo vedevo così bene».

IL DERBY PUO’ ASPETTARE – Dice Gattuso: «Ora testa alla Lazio, speriamo di recuperare energie per mercoledì. Non sto pensando al derby, contro la Lazio ci giochiamo qualcosa di importante, è una squadra che può farti male in questo momento. Quanti cambi farò? Fra poche ora cominciamo la processione alle camere e ai lettini e poi decideremo». E dopo la Lazio e il derby arriverà l’Arsenal, che ha preso 3 gol dal Manchester City nella finale di Coppa di Lega. «Ma noi non siamo il Manchester City, ci metteremo l’elmetto e andremo in battaglia».

IL BOMBERINO E LO SCAVETTOCutrone non si ferma più. Stavolta ha messo il timbro anche all’Olimpico. «Sono troppo felice, perché è una vittoria pesante, troppo importante: sono contento per i tre punti, prima che per il mio gol. L’abbraccio finale a Gattuso? Lui ci tiene tantissimo a questo gruppo: ora stiamo dimostrando di essere una grande squadra. Il derby? Prima pensiamo a mercoledì: vogliamo andare in finale di Coppa Italia». Primo gol di Cutrone, secondo da applausi di Calabria, che lo racconta così: «Mi sono trovato lì davanti al portiere, lo “scavetto” mi è uscito spontaneo. E’ un periodo in cui stiamo lavorando tanto e bene, anche i risultati utili consecutivi aiutano. Gattuso ha dato tanto a questa strada e anche a me, penso sia il periodo migliore da quando sono al Milan».

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