Il Messaggero – Caro Daniele, se vai via sai il calore che perdi

Caro Daniele, tu non puoi ricordarlo, noi ci siamo incontrati per un attimo quando in Campidoglio ci hanno dato un premio, a te per lo sport a me per la letteratura. In quell’occasione ci siamo stretti la mano un po’ velocemente. Oggi a Roma non si parla che del tuo contratto. Personalmente la mia stima per il tuo talento non verrà scalfita, qualsiasi scelta tu farai: sei un grande calciatore ovunque giochi. Non solo, continuerei a tifare per te anche da lontano. Tento di scriverti rimuovendo la mia passione per la squadra della Roma. Almeno ci provo.

Tu per noi tifosi sei l’erede di Totti, la stella polare che ci accompagna verso il futuro. So benissimo che sto parlando della Roma, di una società che ha vinto poco e che certo non può competere con chi oggi ti offre una vetrina ben più prestigiosa. Non solo l’Europa potrà vederti all’opera e applaudirti, ma l’intero pianeta degli appassionati di calcio. Tu in queste ore dovrai prendere una decisione molto importante, per te e per i tuoi fedeli ammiratori giallorossi. Sei nato con la maglia della Roma addosso. Devi scegliere cosa è meglio per te, ed è giusto che lo faccia in tutta libertà, senza lasciarti condizionare e ricattare dall’amore dei tuoi ammiratori, compreso il mio. Mi limito a qualche considerazione generale, tanto per farti ascoltare un’altra voce disinteressata tra le mille che oggi si rivolgono a te. Ti stai sicuramente chiedendo cosa guadagni e cosa perdi se scegli di andare a giocare all’estero. Guadagni più soldi, e questo lo sappiamo tutti. E guadagni, come ho già detto, una maggiore visibilità internazionale. Certo non è poco. Cosa perdi? Perdi senz’altro il calore di Roma, che stravede per te. E non so dirti il ruolo che gioca questo calore nell’espressione del tuo talento. Sei sicuro di giocare altrettanto bene in uno stadio non tuo, tra gente non tua?

Quanto pesa l’entusiasmo dei tifosi nel genio di un calciatore? In Inghilterra, o altrove, lontano da Roma, sarai un campione tra i campioni, protagonista dei successi come gli altri. Sai meglio di me che i palloni d’oro sono esclusivo appannaggio dei goleador. Tu i gol li fai fare agli altri. A Roma sei un mito, all’estero sarai uno straordinario giocatore che guadagna tanti soldi. Qui sei unico. E sarai il capitano della tua Roma, un giocatore destinato a fare da protagonista nella storia del calcio della capitale. Ti capirei se la società ti costringesse alla fame. Ma i soldi che ti offre non sono pochi, anzi farebbero vivere in tranquillità i tuoi discendenti almeno per alcuni secoli. Mi costringi al più bieco dei luoghi comuni: tra ricchezza e felicità c’è di mezzo l’oceano. […]

Il Messaggero – Vincenzo Cerami

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