Repubblica.it – I piccoli azionisti bocciano il contratto di De Rossi

Il cda in mattinata, l’assemblea dei soci il pomeriggio: la Roma, per una giornata, dimentica le delusioni recenti del campo. Per deliberare l’aumento di capitale che, “indicativamente per i mesi di marzo-aprile”, porterà nelle casse della Roma una tranche da 50 milioni. Soldi utili a coprire le perdite a bilancio e gli investimenti già fatti per l’acquisizione di calciatori. Un aumento di capitale utile, eventualmente, anche a ridefinire le partecipazioni tra soci americani, e magari far posto a nuovi investitori “strategici” per area geografica (Asia, Nord America) o competenze nello sviluppo digital.

SOCI DI MINORANZA CONTRO DE ROSSI: LUI SCORRETTO” – Nel cda non si è parlato invece del rinnovo di Daniele De Rossi. Un contratto che costerà alla Roma quasi 6 milioni netti annui, quasi il doppio al lordo. Un pensiero che non spaventa l’a.d. Claudio Fenucci: “Le nostre previsioni di budget prevedono il rinnovo di De Rossi, a determinate condizioni. La definizione dei contratti è anche in prospettiva, non si deve pensare a una situazione statica“. Un contratto pesantissimo, ma che la Roma è pronta a sostenere. Anche perché “Mantenere giocatori importanti è una condizione per essere competitivi. Poi, i matrimoni si fanno in due“. Di segno opposto, però, le opinioni degli azionisti di minoranza della Roma rappresentati in assemblea: quasi una mobilitazione, quella dei soci, contro il rinnovo di “capitan futuro”.
Se non vuole accettare questo contratto principesco se ne vada. Non ha dato ancora una risposta, il suo è un atteggiamento scorretto“, il pensiero espresso da cinque (dei 35) azionisti presenti. E ancora: “Si è messo in testa di essere il miglior centrocampista del mondo, ma sono solo professionisti, devono essere grati alla Roma di essere strapagati. Basta essere schiavi di certi contratti. Se c’è una convenienza del club i giocatori vanno venduti, come fanno Barcellona e Manchester“. Non certo un ritratto degli umori dei tifosi, ma uno spaccato delle idee di chi, anche in minima parte, ha investito i propri risparmi nella Roma.

GLI AMERICANI: “I CLUB STABILI VINCONO” – Ma più che discutere del rinnovo di De Rossi, l’assemblea ha deliberato l’aumento di capitale da “massimo 50 milioni”. Fondamentale per la situazione finanziaria della Roma. In fondo, la mancata partecipazione alla Champions, peserà sul bilancio 2012 per “oltre il 30 per cento sui ricavi generali del club”. Situazione che non preoccupa affatto l’altro amministratore, lo statunitense Mark Pannes: “I club con una strategia e un business plan stabili nel lungo periodo riescono a vincere”. Con la programmazione, quindi, la Roma intende far fronte a una situazione finanziaria “in linea con le previsioni estive“. Intanto, arriva Marquinho: depositato in lega il contratto del brasiliano, che arriverà in prestito per 300 mila euro più eventuali 500 dopo 12 partite del centrocampista. Riscatto fissato a 5 milioni. Il brasiliano ha già ottenuto il visto di lavoro, sarà a Roma in settimana.

Nel consiglio d’amministrazione della mattinata (assenti il COO di Unicredit Fiorentino) rinominata la società americana che detiene il 60 per cento della holding controllante della Roma: la DiBenedetto AsRoma llc diventa AsRomasvp, cancellando dalla propria denominazione il nome del presidente. Una scelta prevista da tempo, come l’ingresso nel cda – deliberato dall’assemblea – dei manager americani Klein e Pannes

BALDINI: “DE ROSSI? LA DECISIONE DARA’ CAMPO A INTERPRETAZIONI” – Su De Rossi, prima del termine dell’assemblea, è tornato anche il d.g. Franco Baldini. Nessuna novità, solo la consapevolezza che “La partita resta aperta”. E non c’è un termine a breve: “Non sono preoccupato o pressato dalla scadenza del 31 gennaio, anche prima poteva trovare un accordo con altri club“. Ma sul propro ruolo Baldini non si nasconde: “E’ una gestione di cui mi prenderò ogni responsabilità, la decisione nel momento in cui verrà presa darà campo aperto a molte interpretazioni”. Quasi una silente conferma della presenza di quella clausola rescissoria che ha già iniziato a far discutere. Ma se il futuro di De Rossi è ancora in bilico, quello del club, secondo il d.g. è convincente. “Il budget? Se dovessimo capire che un giocatore importante può darci la possibilità di vincere non potremmo precluderci la possibilità di prenderlo“.

Repubblica.it – Matteo Pinci

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