Repubblica.it – Luis Enrique suona la carica “Con l’Udinese 90′ all’attacco”

La classifica, tornata a sorridere dopo le due vittorie a cavallo della sosta, non distrae Luis Enrique. La Roma inizia domani un ciclo lungo 26 giorni e cinque gare. Un ciclo di ferro, con 4 trasferte e una sola tappa all’Olimpico. “Ma io penso a una partita sola, quella con l’Udinese“, giura il ‘guru‘ spagnolo. Che domani, al Friuli, non potrà contare su Francesco Totti: il dolore alla caviglia è ancora forte, meglio non correre rischi.

NOVANTA MINUTI ALL’ATTACCO” – Un mese durissimo per riallacciare i sogni europei. Senza dirlo a Luis Enrique, però: “Continuiamo senza guardare la classifica, mi interesserà solo nelle ultime 10 giornate. Ora penso solo a come vincere con l’Udinese“. Già, perché il contropiede rapido della squadra di Guidolin sembra il sistema di gioco più efficace per mettere in difficoltà la ‘posesión de balón‘ dell’asturiano. Che, però, è convinto di aver trovato la formula giusta da opporre: “Novanta minuti all’attacco, così si può provare a non soffrire con l’Udinese“. Non senza alcune cautele particolari, però: “Dovremo essere attenti al contropiede, altrimenti la ripartenza sarà letale per noi“. Prima che con la velocità di Di Natale e con la potenza di Floro Flores, però, Luis sa di dover fare i conti con le assenze. Su tutte, quella di Francesco Totti, che dopo aver accusato tra martedì e mercoledì due colpi sulla caviglia sinistra, proprio all’altezza del punto operato nel 2006, dovrà rinunciare al viaggio friulano.

EMERGENZA ATTACCO, “MA VOGLIO FAME” – Assenza che, insieme a quella di Borriello, lancia l’allarme attacco, dove il tecnico potrà contare soltanto su Lamela, Osvaldo e Bojan, promosso da Luis Enrique nonostante gli errori sotto porta con il Lecce e la patente ritirata: “Non è importante che abbia sbagliato, ma tutto quello che ha fatto per avere quelle occasioni, ha capacità di goleador indiscutibili“. Con loro, sull’aereo per Udine salirà quindi anche il giovane Caprari, che dopo l’esperienza estiva in Europa è tornato a fare benissimo nella Primavera (due gol nell’ultimo match). Magari, anche con la prospettiva di trovare spazio, perché Luis non fa sconti a nessuno: “Voglio concorrenza, fame, voglia di vincere“.

DIFESA DA RIFARE – Sarà forse perché “non c’è un reparto che va meglio, difendiamo e attacchiamo in undici“, ma l’emergenza che ha colpito l’attacco non risparmia la difesa. Dove, oltre a Burdisso, mancherà anche Rosi. E se Kjaer ha accusato qualche problema nella seduta di allenamento di ieri, Juan continua a non dare certezze a Luis: “Il suo stato fisico deve migliorare, contro il Milan ha fatto una gara molto interessante, ma si infortuna continuamente. Non è al 100 per 100, ma per la situazione di Burdisso dobbiamo guardare ogni soluzione“. Domani, però, è più probabile che dall’inizio giochi la coppia Kjaer-Heinze, con Taddei (o Perrotta) e José Angel ai lati. In mezzo, sicuri di una maglia i tre tenori: Pjanic (ma a centrocampo o trequartista?), Gago e De Rossi. Per Luis, “un grande calciatore, come Xavi e Iniesta, ma non faccio classifiche“. Nessun accenno invece al rinnovo: “Non ne parlo, è una negoziazione tra la società e un romanista al cento per cento e deve scorrere tranquillamente“.

CURIOSO PER COME CI COMPORTEREMO” – Ma, assenze a parte, il tecnico dai suoi pretende di rivedere quanto di buono mostrato con il Lecce domenica notte, senza cali di tensione: “La nostra proposta di gioco non è negoziabile. Dobbiamo migliorare a non perdere palle facili a centrocampo. La squadra non deve cambiare modo di giocare perché sta 2-0 o 3-0, l’ho detto ai ragazzi dal primo giorno. A me non interessa quello che fanno gli altri, ma quello che facciamo noi. L’obiettivo è giocare ogni partita al pari degli avversari. Lo faremo anche domani con l’Udinese“. Un club per cui Luis ha una autentica passione: “Io sono un tifoso del modo di giocare dell’Udinese, della loro rete di osservatori. Mi piace tantissimo quella loro ricerca dello spazio, della velocità. Voglio vedere come si comporterà la mia squadra“. Domani, lo sapranno tutti.

Repubblica.it – Matteo Pinci

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