Ranieri, roman style in Premier

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Il Messaggero (M.Ferretti) – L’uomo chiamato Fettina, anzi Er Fettina, Nando Mericoni versione 2.0 per via della mimica sordiana e di quell’inglese romanizzato tra i banchi del mercato di piazza Santa Maria Liberatrice, Testaccio, ammolla calle e rimedia punti a tutto spiano. A Leicester, dove si è trasferito nella passata estate portandosi dietro solo il cognato Paolo Benetti, ex aitante difensore centrale, tutti lo chiamano Clou-dio. Dirigenti, tifosi, giornalisti, giocatori: Clou-dio e basta. E tutti pendono dalle sue labbra. E ora che il modesto Leicester è incredibilmente in testa alla Premier, Clou-dio è venerato come gli ex nazionali Peter Shilton e Gary Lineker, glorie cittadine. Clou-dio Ranieri è un attore prestato al calcio, le sue conferenze-stampa sono un autentico spettacolo.

Prima fa la faccia seria, usa parole come proud o aggettivi come strong, poi all’improvviso spara quel suo (finto) sorrisetto a scatti ripetuti e la platea, adorante, resta imbambolata. Un paio di settimane fa, prima della sfida contro il Watford guidato da Quique Flores, suo nemico ai tempi del Valencia, davanti ai cronisti se ne è uscito con un “I want to kill him”, lo voglio uccidere, accompagnato da un ghigno stile Rambo, che ha fatto la fortuna dei tabloid di Sua Maestà per una settimana. E sto a scherza’, sto a scherza’…, si è affrettato a precisare, ovviamente sorridendo ritmicamente, Nando d’Inghilterra. Un maestro dell’arte della comunicazione. Semper eadem, sempre lo stesso, come il motto della città che lo ospita. Lui, del resto, era stato chiaro fin dall’inizio della sua nuova avventura: non chiedetemi bel calcio, sono qui per fare un punto in più della passata stagione. Un po’ il ritornello intonato il giorno del suo ingresso a Trigoria, settembre 2009: se volete vedere spettacolo, andate al cinema. A forza di battute, roman humor altro che british, sta facendo piangere tutti gli avversari, anche se i maligni sottolineano che il Leicester guida la Premier solo perché, tranne l’Arsenal, non ha ancora affrontato le grandi del torneo. Piano, però, quando c’è di mezzo Er Fettina.

VARDY, L’EX OPERAIO DEL GOL – Il suo portabandiera a Leicester si chiama Jamie Vardy, un ex operaio inglese di 28 anni e 13 gol (10 di fila) in tredici partite, una vita trascorsa da Gran Pippero sui campi delle categorie inferiori. Clou-dio l’ha fatto diventare un bomber capace di segnare una doppietta all’Arsenal ma già gli ha ricordato che con lui un certo Batistuta aveva bucato il portiere avversario per undici partite consecutive. Come dire: non hai fatto niente, «Jamie è un grande campione», ha però dichiarato all’Indipendent. La stampa britannica lo sta elogiando ed esaltando il giusto, dando tutto sommato poca credibilità al primato del Leicester. «Deve prepararsi alle trappole», ha ammonito il Mirror gufando.

Conoscendolo, Clou-dio tutto farà tranne che grattarsi; anzi, se dovesse incontrare un cronista di quel giornale gli stringerebbe la mano e lo ringrazierebbe. Sorridendo. Questione di stile, diciamo… Tutti sono concordi nel dire che Ranieri mai e poi mai vincerà lo scudetto, un po’ perché le altre sono nettamente più forti del Leicester e anche perché lui non ha mai vinto niente pur avendo guidato alcuni tra i più grandi club d’Europa. Ma, si sa, Ranieri è uno specialista in ristrutturazioni, non in costruzioni. E, comunque andranno le cose, lui ne uscirà da vincitore. «We’re top of the league but it’s not important now. I want to see the horses at the end of the race», i cavalli si vedono all’arrivo, il suo anglotestaccino commento al primato. Uno così, se ci pensate bene, vince sempre e comunque.

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