Ranieri: “Florenzi e Pellegrini hanno cambiato la partita. Devo complimentarmi coi ragazzi che non si sono mai disuniti” – VIDEO

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato al termine del match con l’Udinese terminato 1-0 in favore dei giallorossi. Queste le sue parole:

RANIERI IN CONFERENZA STAMPA

In conferenza aveva detto che non avrebbe utilizzato Schick e Dzeko insieme: è stata pretattica? E come mai ha poi scelto di togliere Schick e non Dzeko?
Non è stata pretattica. Avevo pensato di utilizzare Pellegrini dall’inizio, però poi dopo ho fatto i conti la sera prima della gara. Conto quanto può pesare un giocatore invece che un altro, sapevo che Daniele (De Rossi, ndr) non poteva tenere tutti i 90 minuti, purtroppo si è immolato in quel recupero che però ci ha permesso di fare gol. Perdendo anche Nzonzi non riuscivo a mettere Pellegini dietro, per gioco forza ho dovuto mettere le due punte. Ci mancava un giocatore che facesse raccordo, in questo Lorenzo è molto bravo come è bravo a schermare il centrocampista basso degli avversari. Sa giocare a uno o due tocchi e cambia la partita da difeniva a offensiva. Schick e non Dzeko? Dzeko l’altra volta non l’avevo fatto giocare perché si era allenato poco, questa volta ha fatto tutti gli allenamenti. Io lo vedo durante la settimana, era determinato e voglioso, per me è un goleador principe. Ho scelto lui perché non è possibile che uno come lui sia sotto la sua media. Ci sta che una volta nella carriera di ogni bomber c’è un anno meno prolifico, ma sono convinto che se lui da qui alla fine del campionato ci regalerà delle soddisfazioni srà più facile arrivare dove vogliamo arrivare.

E’ riuscito finalmente a entrare nella testa dei giocatori?
Credo che mi stimino, cercano di fare quello che gli chiedo e per me è importante. Io vorrei di più, non sono mai contento ma va bene così, anche perché ci sono delle caratteristiche particolari. Loro erano abituati a giocare con il 4-3-3, io ho cambiato il loro modo di pensare, soprattutto agli esterni, devono fare un doppio lavoro di attacco e e difesa e alcuni non sono abituati. Ma piano piano ci riuscirò.
Crede sia un caso che l’Udinese abbia abbassato i ritmi quando ha iniziato a piovere in modo consistente?
Credo che l’Udinese ci abbia messo in difficoltà nei primi 5/7 minuti. Avevamo parlato molto del loro contropiede, avevamo detto che dovevamo essere pazienti ma girare palla in maniera più veloce rispetto a come abbiamo fatto nel primo tempo, quando loro avevano tutto il tempo di chiudersi e poi ripartire. Ripeto, sono stati pericolosi nei primi minuti, anche se il palo è stato colpito nel secondo tempo ma si è trattato di una mischia gigantesca. La squadra ha cercato ma non era facile, sapevamo fosse difficile, avevo detto di essere intelligenti e non generosi, di fare le cose come io avevo chiesto altrimenti avremmo rischiato di essere troppo generosi e avremmo preso il contropiede. C’è da dire che il gol è nato da una grande invenzione di El Shaarawy.

Lei ha vissuto il primo De Rossi e il De Rossi della sua fase finale della carriera: le consiglierebbe di continuare anche il prossimo anno?
Quelle sono situazioni molto particolari, dipende da quello che si sente dentro lui. Dire ‘basta’ è molto difficile, perché quando sei giovane ami il tuo lavoro, è la tua passione e più vai avanti e più ti secca doverlo lasciare. Una volta superati i trenta pensi a quanti anni ancora hai a disposizione, e questo distacco ti porta a lavorare di più, a fare le cose meglio, perché capisci che oltre alla passione tu ami davvero questo lavoro. Sono convinto che qualsiasi cosa farà De Rossi la farà bene.

Qualche settimana fa Dzeko e El Shaarawy litigavano, oggi uno ha fatto l’assist per l’altro e si sorridevano. Lei sta lavorando più sul cuore e sulla testa che su altro…
Io credo che siano i risultati. Questa è una squadra che vuole lavorare per la Champions League, stando fuori dalla Champions il nervosismo è normale, ci sta in tutte le squadre che vogliono ottenere risultati e non ci riescono. I risultati aiutano a essere più distesi e uniti anche durante gli allenamenti. Io lavoro sotto ogni aspetto per portare la squadra a fare quello che io voglio. Loro si stanno sacrificando per cercare di fare quello che io
voglio e piano piano lo faranno sempre meglio.

Jesus e Marcano: si è avuta l’impressione che uno avesse fosse più preoccupato e che l’altro avesse la testa più libera…
Non è questione di essere preoccupati, uno giocava fuori ruolo e uno no. Jesus giocava in una posizione dove ha giocato pochissimo, forse nei minuti finali a Genova. Un difensore centrale sinistro messo a scendere sulla destra… Non era preoccupato, diciamo che non era nel suo brodo. Marcano invece ha fatto molto bene, avendo già giocato in quel ruolo alcune volte. Ha fatto veramente una gran partita.

RANIERI A SKY SPORT

Seconda vittoria consecutiva e seconda partita senza perdere gol. Nel secondo tempo avete cambiato ritmo. È il miglior pezzo di partita da quando ha ripreso la panchina della Roma?
Questo non lo so. So che abbiamo sofferto molto nel primo tempo nel far girare bene la palla, abbiamo cercato di toglierli il contropiede la loro arma più grande e invece nei primi 5-6 minuti sono stati pericolosissimi, poi abbiamo preso le misure bene. Non riuscivamo a fare quello che avevo chiesto. Devo fare i complimenti ai ragazzi perché non si sono mai disuniti, sono stati sempre concentrati, vogliosi e desiderosi di portare a casa una vittoria importante. Avevo detto che sarebbe stato una partita difficilissima e così è stato.

Florenzi e Pellegrini hanno cambiato la partita. Con loro due in campo è un’altra Roma?
Certamente. Avevamo 4 difensori centrali. Marcano ha fatto una grande partita ma dall’altra parte con Juan Jesus, piede sinistro con un altro piede sinistro davanti, non c’era nessuno che andava in sovrapposizione. Nel secondo tempo è stato un po’ più facile.

Nel primo tempo Dzeko o Schick dovevano raccordare meglio tra le linee…
Facevamo fatica così, nel raccordo, e anche nel rompere la linea dei 5 o dei 3, chiamiamola come vogliamo. Era quello che avevo chiesto ma sapevo che dovevo fare così perché non sapevo quanto Daniele avesse di autonomia e poi dopo si è fatto male. Pellegrini è rientrato da poco ma ha fatto una buona partita ma all’ultimo a Genova l’ho dovuto togliere. Quando faccio una formazione iniziale devo pensare ai cambi che devo fare. Sapevo che con Pellegrini là in mezzo la manovra sarebbe stata più fluida e avrei avuto uno schermo su Mandragora o su Sandro quando si sono cambiati.

El Shaarawy e Dzeko passano dal litigio a Ferrara all’assist dell’uno per l’alto. Immagine di una Roma che ritrova compattezza?
Quello che avevo detto all’inizio. Dovevano ritrovare serenità e tranquillità. Quando si perde con una squadra che è chiamata a far bene, a lottare per la Champions League, il nervosismo sale a mille. Tutti vogliono fare quel qualcosa in più e si dimenticano di essere squadra. Adesso vedo che hanno compreso quello che chiedo loro: di essere squadra e di essere altruisti, di sacrificarsi per il compagno. Piano piano ci stiamo riuscendo.

Zaniolo adesso lo vedo perdere un tempo di gioco una volta recuperato il pallone. Hai anche tu questa sensazione?
La mia sensazione è che Zaniolo è un centrocampista a tutto campo ma non posso farlo giocare al centro, giocando con due centrocampisti che devono governare la squadra. La sua posizione viene occupata anche da Pellegrini. Lui riesce a sopperire grazie alle sue qualità tecniche e fisiche in un ruolo non suo. Gli sto chiedendo un sacrifico ma qui ci dobbiamo sacrificare tutti per il bene della Roma.

Chi fa più paura tra Milan e Lazio?
Io onestamente credo che tutte quante quelle che stanno lì lotteranno fino in fondo. Sono squadre in salute e sarà un particolare che manderà una in Champions League e altre in Europa League. Tutte quante stanno bene. Ci sarà da lottare fino all’ultimo.

RANIERI A ROMA TV

Due vittorie senza subire gol…
È quello che dico dall’inizio, prima o poi il gol lo facciamo, è importante non soffrire. Abbiamo sofferto, dico che il secondo tempo è stato migliore del primo, sopratutto la seconda parte. Nel primo tempo abbiamo rischiato dove avevo puntato l’indice, nelle ripartenze. Buon per noi e per me che ho giocatori veloci e rapidi, nel primo tempo avevamo un uomo in meno a centrocampo, ma dovevo fare il conto su quanti minuti ognuno potesse giocare. Al secondo tempo Pellegrini ha aiutato De Rossi e Cristante.

Cosa hanno dato Florenzi e Pellegrini?
Florenzi poteva andare in sovrapposizione e fare i cross. Jesus è un centrale messo a destra, se devi stare solo a difendere va bene, se no è normale che non sei fluido.

C’è stata partecipazione di Marcano e Jesus…
Si non sono dispiaciuti neanche a me, dicevo solo che non è il suo ruolo naturale quindi non poteva andare in sovrapposizione a Zaniolo. Lì avremmo potuto creare problemi in più. D’Alessandro nei primi metri era più veloce di Zaniolo, riusciva a prendergli il tempo.

Come mai i due cambi a fine primo tempo?
Non funzionava il raccordo centrale, giocavamo uno in meno. A noi poteva andare anche bene, era importante che non andassero in contropiede. Però quando prendevamo palla dovevamo attaccare lo spazio, invece così non riuscivamo. Questa è stata una decisione perché sapevo che Daniele non poteva durare 90 minuti, così come ancora non li ha Pellegrini. Ho dovuto fare queste scelte, così come Florenzi sulla destra che ha fatto solo un allenamento con noi.

Dzeko e Schick?
Diciamo che è logico che quando vedo Schick da solo è più fluido e sereno. Oggi era più Dzeko che rientrava e non Schick, per me lui è bravo a venire tra le linee. Invece stava un po’ troppo marcato.

Mister sembra provato…
Sapevo che l’Udinese era in fiducia e che sarebbe stata difficile, sono provato ma sono contento.

A che punto siamo?
Piano piano, ancora c’è tanto da lavorare.

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