Raggi contro Berdini, che va verso l’uscita

Il Corriere della Sera (A.Arzilli) – Paolo Berdini rimette il mandato, Virginia Raggi respinge le dimissioni «con riserva». Il tutto in due flash d’agenzia distanti appena sei minuti. L’ennesima tempesta sul Campidoglio ieri si è abbattuta sulla giunta dopo le parole riportate da La Stampa con cui l’assessore boccia la sindaca definendola, tra le altre cose, «strutturalmente impreparata». La smentita evocata da Raggi non arriva. Anzi, sul sito del quotidiano viene pubblicato l’audio originale che conferma quanto scritto nell’articolo. E lì la situazione precipita portando la sindaca, in tarda serata, a trattenere a stento la decisione di scaricare il suo assessore: si rischiava di azzoppare la giunta. Raggi, che ieri mattina è rimasta di sasso alla lettura dei giornali, nel pomeriggio in Comune si era sfogata con Berdini prima di congelarne la posizione azzerandone comunque l’impatto sulle prossime scelte dell’amministrazione. Di fatto l’uscita di scena di Berdini rappresenta un assist al bacio per lo stadio della Roma.

Tra oggi e domani, infatti, si terranno i tavoli riservati ai tecnici per lavorare con le forbici sulle planimetrie e pure con i codici per i rilievi mossi dal Campidoglio sul progetto. Il passaggio è intermedio, propedeutico al rush finale dell’appuntamento politico di martedì prossimo. Al quale Berdini, da sempre contro la proposta di AS Roma e del costruttore Luca Parnasi, arriverebbe comunque totalmente depotenziato. Per il Campidoglio adesso tratta l’avvocato di fiducia del Movimento, il genovese Luca Lanzalone, sotto la supervisione del vicesindaco Luca Bergamo. Di fatto Berdini è a tempo nella giunta. E fuori dalla partita sullo stadio. E pure i consiglieri M5S sulla linea «no variante» di Berdini, cioè quella di asciugare il milione di cubature del progetto di Tor di Valle per farlo rientrare nei 350 mila metri cubi del Piano regolatore, ieri erano imbufaliti e decisi a mollarlo dopo la gaffe. Ora, con l’ala intransigente del Movimento che perde di fatto il suo rappresentante più combattivo, la Roma e Parnasi sognano di chiudere la trattativa con un sì. Del resto ieri pomeriggio Berdini si è trovato a dover spiegare le parole che hanno scatenato il caos. Prima è stato ricevuto dagli assessori (Frongia, Mazzillo, Meleo, Baldassarre, Marzano, Meloni e Bergamo) che, prima di chiedere le dimissioni, hanno voluto sapere il perché di quella definizione irridente «corte dei miracoli». Poi, dopo tentativo fallito di mediazione da parte del vicesindaco Bergamo, è stata Raggi a strigliare Berdini: «Il tentativo di smentire è stato peggio dell’articolo. Non hai più la mia fiducia, il nostro rapporto ormai è compromesso». E, probabilmente, quasi alla fine.

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