I ragazzi di Coppa pensano già in grande

La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – «Bomber, un’altra fir­metta, eh?». «E con questa siamo a 32…». Scenette da «mixed zone» dell’Olimpico, dopo il 2-­0 all’Entella valso Coppa Italia Primavera e coriandoli giallo­rossi: il bomber è Edoardo So­leri, a complimentarsi con lui l’altro protagonista della sera­ta, Riccardo Marchizza. Uno che quest’anno di gol, in 32 gare ufficiali giocate, ne ha se­gnati 9: 8 su rigore più una gran punizione contro il Ge­noa. Ce ne sarebbe stato un decimo, bellissimo, in Coppa Ita­lia, nella semifinale di andata contro l’Inter, quando si fece tutto il campo palla al piede prima di calciare: gol, decisivo (1­-0), ma la deviazione del centrocampista nerazzurro Carraro gli tolse la paternità. Un rimpianto che forse sarà già cancellato.

TRA PORTIERI – Il terzo protago­nista della serata, Lorenzo Cri­santo, dopo le interviste in zo­na mista – decisamente inusuali a quell’età: la società li fa parlare solamente con i canali ufficiali – esce con il cellulare in mano, rispondendo con una nota vocale su WhatsApp: avrà avuto un gran bel da fare a rin­graziare tutti per i complimen­ti, al termine di una finale che poteva finire molto male senza le sue parate su Mota Car­valho. Szczesny glieli ha fatti di persona, visto che era al­ l’Olimpico. «Con lui e Alisson ho un ottimo rapporto – con­ferma Crisantoio, Andrea e Stefano (Romagnoli e Greco, ndr) ci alleniamo spesso con loro in prima squadra, ci han­no accolto benissimo».

CHE PALMARESFrattesi – che davanti ai microfoni si disim­pegna con una naturalezza as­sente in tanti adulti – si concede una mezza battuta quando gli chiedono del suo obiettivo: «Vincere lo scudetto insieme a Pellegrini». Perché Luca Pelle­grini, terzino sinistro titolare della Primavera, maglia nume­ro 58 e tre panchine con Lucia­no Spalletti, nelle giovanili ha una collezione di vittorie senza eguali: Scudetto Giovanissimi 2013­14 (Coppitelli in panchi­na), Scudetto Allievi 2014­15 e relativa Supercoppa (Coppitel­li), Scudetto Primavera 2015­ 16, Supercoppa seguente e Coppa Italia 2016­17, ovvia­ mente con Alberto De Rossi. Per età potrebbe giocarsi an­che la Supercoppa 2017 – è uno dei due classe 1999 del­ l’undici tipo, insieme proprio a Frattesi – ma difficilmente l’an­no prossimo farà ancora le gio­vanili: c’è la coda per averlo tra i grandi, è uno dei nomi che gi­rano quando si parla di un ac­quisto con contropartite tecni­che, che sia Defrel o Kessie.

NEXT GENERATION – La finale di Supercoppa conquistata bat­tendo l’Entella la giocherà in­vece l’attaccante Mirko Antonucci, che ha vinto gli stessi trofei del compagno, però quelli della Primavera li ha vis­suti dalla panchina. Giovedì non è entrato: sarà uno di quel­ li da cui ripartirà Alberto De Rossi la prossima stagione, alla ricerca del trofeo numero 8, dopo tre scudetti, due Coppe Italia e altrettante Supercop­pe. Ha un contratto fino al 2018, più lungo di quello del fi­glio, che giovedì è venuto a sa­lutarlo allo stadio: lui però non vuole pensarci. Perché la Su­percoppa 2017 è il modo più facile per prendersi un altro trofeo, ma non il più vicino: c’è un campionato da finire, e la Roma ha il potenziale per vin­cerlo, anche se dovesse passare dai playoff.

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