Radja, la patente e quel bicchierino di troppo

Il Messaggero (S.Carina) – Che Nainggolan, quando gli è consentito, ami fare tardi la sera non è un mistero. È accaduto anche domenica sera dopo lo 0-3 di Bologna, in un noto locale di Via Veneto. Che fumi nemmeno. Che a volte, come capita a chiunque, beva insieme agli amici è il segreto di Pulcinella. Il problema è quando un filmato rubacchiato, una dichiarazione di un ex ct (Wilmots, ndc) o come accaduto nella giornata di ieri, un portale di riferimento in Belgio come il Nieuwsblad.be, sveli qualcosa che poco si sposa con l’idea che si può avere – magari anche in modo ipocrita -di uno sportivo.

IL GIALLO – Sono da poco passate le 9,30 in Italia quando rimbalza la notizia che dopo la gara tra la sua nazionale e la Grecia dello scorso 25 marzo, Nainggolan – che la mattina dopo avrebbe dovuto prendere un aereo per la Russia insieme alla squadra – è stato fermato dalla polizia stradale alle 7 del mattino, con un tasso alcolemico superiore a 2, il che gli è valsa una multa di 1200 euro oltre al ritiro della patente. Non si fa attendere la replica del calciatore che bolla quanto prodotto dal Nieuwsblad.be come «tutte stronz…», allegando una foto su Instagram che lo ritrae con la sua patente in bocca e lui che si copre gli occhi con le mani. In realtà, in Belgio, la patente, a seguito di un controllo, può essere ritirata nelle tre ore successive. Caso chiuso? Macchè, Radja fornisce poi due versioni. Nella prima «non guidavo io ma un mio amico. Non ho neanche dovuto sottopormi all’alcol test perché ero seduto accanto».

L’INDAGINE IN FEDERAZIONE – In serata, la parziale retromarcia ai microfoni di Radio 1: «Quando ci hanno fermato non stavo guidando, eravamo fermi e con una gomma a terra. Mi sono seduto dalla parte del guidatore dopo che abbiamo controllato la ruota. Mentre il mio amico stava cercando aiuto, ho dovuto fare l’alcol test, ma il livello non era così alto come ho letto. La mia patente non è stata revocata e non c’è nessuna prova che stessi guidando. Ho soffiato e pagato 1200 euro. Ero appena sopra il massimo consentito dalla legge, è esagerato dire che avevo un tasso alcolemico pari a 2 g/l. Non ero stato a una festa fino alle sette di mattina, ero solo andato a bere con amici». Intende capire cosa sia realmente accaduto anche la federazione belga che tra l’altro ha da poco sposato una campagna di sensibilizzazione dell’Istituto per la sicurezza stradale (BRSI) sottolineando che bere e guidare non si mescolano. Ieri in una nota, è stato reso noto «di voler prima chiarire i fatti. A seconda del contenuto, non è esclusa una procedura interna per arrivare a prendere una decisione». L’allusione, nemmeno troppo velata, è ad una possibile esclusione del calciatore dalla nazionale.

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