Quel muro giallorosso. Alisson garanzia di una difesa imbattuta in 17 partite su 38

Corriere dello Sport (R.Maida) – Immaginate Marcello Trotta, giovane centravanti del Crotone, che dopo aver buggerato un gigante come Fazio arriva al momento fatidico, in cui deve decidere il da farsi, e invece di intravedere spazio in una porta si trova davanti Hulk. Verde come l’eroe di fumetti, mimetizzato nell’erba crotonese come un guerrigliero, Alisson non ha soltanto intimato l’alt sulla strada del pareggio. Gli è piombato addosso con tutta la forza intimidatoria di cui dispone un portiere fenomenale, capace fin qui di tenere a distanza i malintenzionati quasi una volta su due: sono 17 le partite sulle 37 stagionali (45,9%) in cui il lenzuolo di Hulk è rimasto pulito, quindi senza palloni che si siano infilati nella rete alle sue spalle.

EMOZIONI – E’ stata un’altra grande domenica per Alisson, che già nel primo tempo per sgranchirsi le giunture aveva pensato bene di uscire fuori dall’area e saltare Stoian con un pallonetto, il cosiddetto sombrero, in modo da rimediare qualche applauso dai 1.000 romanisti piazzati nel settore ospite lì accanto. «E’ stato il migliore in campo, è un portiere che emoziona» ha commentato Walter Zenga, che di guardiani del faro se ne intende, sconsolato dalla sensazione di impotenza trasmessa dal “collega” avversario. Ma nella Roma che da tre partite non prende gol, Champions inclusa, non è stato solo il portiere a raccogliere elogi trasversali. Juan Jesus e Bruno Peres, per esempio, hanno aiutato la squadra a tenere calda la coperta e Kolarov, con il sesto assist in campionato, ha stabilito un record per i difensori della Serie A.

CRESCITA – Niente accade per caso insomma, al netto dell’erroraccio di Fazio che involontariamente ha posto Alisson nella condizione di superare i propri limiti di affidabilità: Di Francesco ha saputo restituire equilibrio a una squadra che tra dicembre e gennaio, nel ciclo nefasto di sette partite senza vittoria, aveva concesso 1,28 gol di media segnandone 0,71 mentre nelle successive nove, fatte di 7 vittorie e 2 sconfitte, ha abbassato il primo valore a 0,88 e sollevato il secondo a 2,11. Con la solidità si ottiene tutto, come sottolinea Juan Jesus prima di correre all’aeroporto: «Non prendere gol è sempre importante, anche se qualche sofferenza c’è stata. Siamo un gruppo unito, fortissimo, coeso. Siamo davvero dei lupi. Non ho mai giocato con una squadra così…squadra. Nel secondo tempo avremmo potuto fare meglio, gestire con più attenzione certi palloni, ma ce la siamo cavata». E lui non ha fatto rimpiangere Manolas, che aveva qualche scoria da Champions nelle gambe: «Parlerei sempre di gruppo non di singoli. Nella formazione di Crotone c’erano sei giocatori diversi rispetto allo Shakhtar e si sono tutti comportati bene. Vuol dire che la Roma ha una rosa di qualità. Non dobbiamo fermarci però perché dopo la sosta arriverà un periodo di grandi sfide». Barcellona incluso. E Messi non è Trotta: «Ma io mi fido dei miei compagni, al cento per cento. Proveremo a resistere anche alla squadra più bella del mondo».

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