Quattro proprietà straniere in Serie A. Suning la più ricca

Quattro proprietari stranieri su venti: Bologna, Inter, Milan e Roma (quota di minoranza per il cinese Lizhang a Parma). La Serie A è lontana dal record della Premier League (14 su 20) anche se negli ultimi anni c’è stato un tentativo di aprire le frontiere. Nel giugno 2016 Zhang Jindong, patron del colosso cinese dell’e-commerce Suning, ha rilevato la maggioranza dell’Inter iniettando nelle casse nerazzurre mezzo miliardo e propiziando una serie di contratti commerciali in Asia per un controvalore di 100 milioni annui. Stessa sorte per il Milan, anche se il passaggio di quote da Fininvest al misterioso cinese Li Yonghong, nel 2017, si è portato dietro una scia di dubbi tuttora irrisolti. A spazzare via i rischi di continuità aziendale ci ha pensato il fondo d’investimento statunitense Elliott, che aveva prestato a Li i soldi per l’acquisto e gli è subentrato nell’estate 2018 per inadempienza dello stesso. L’ingresso dei capitali stranieri, comunque, è partito dalla Capitale. Nel 2011 la Roma, ormai di proprietà di UniCredit dopo la triste parabola della famiglia Sensi, diventò americana con Thomas DiBenedetto presidente. Una cordata a stelle e strisce mai del tutto svelata in testa alla quale, a un certo punto, si è messo James Pallotta, divenuto presidente del club nel 2012 e azionista di riferimento nel 2014.  Un altro nord-americano di origini italiane, Joey Saputo, che ha fatto fortuna in Canada con i latticini, si è insediato a Bologna. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

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