La Gazzetta dello Sport – Quanto conta avere un centravanti

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Quando Guardiola prese in mano il Barcellona cominciò un’era di assoluto dominio. All’inizio c’era pure il centravanti classico: prima Eto’o, poi Ibrahimovic e quindi Villa. Ma lo stratega catalano non ama quella figura d’attacco. Infatti Eto’o fu ceduto per Ibra, ma poi anche Zlatan andò via, così come Villa. A Monaco, Guardiola ha bruciato Mandzukic e adesso ha Lewandowski, ma non costituisce il tassello essenziale del Bayern.

Così la Roma. Garcia si è liberato di Destro, preferisce il finto centravanti Totti e gioca sugli esterni. Col possesso palla e la velocità (fino a qualche mese fa) riusciva a far ammattire gli avversari. Ora non più. Per me il centravanti serve. Tutti pensavano (anch’io confesso di averci creduto a un certo punto) che Mario Gomez fosse diventato un bidone. Sbagliava gol incredibili. Invece Mario è tornato. Cinque gol nelle ultime quattro partite, un tris alla Roma. E tutte da attaccante puro: spizzate, stop e tiro rapidissimi, colpi di testa.

Gomez è un valore aggiunto per qualsiasi squadra. Bene ha fatto la Fiorentina a insistere su di lui, a crederci anche se si è tutelata richiamando in Italia Gilardino. Io penso che qualche grande club aspettava un sì della Fiorentina per una cessione a gennaio. Non c’ è stato perché Montella crede nel tedesco e ci credono i Della Valle che hanno speso fior di quattrini.

Pensate a Zaza, altro centravanti di razza. Stop e tiro, gran gol all’Inter. Rigori procurati, due reti alla Roma. Insomma segna con tutte le grandi, Juventus compresa. Vogliamo parlare di Gabbiadini che la Sampdoria ha ceduto con troppa fretta? E’ andato al Napoli e ha subito cominciato a mettere i palloni in rete. Non era meglio insistere su Gabbiadini e lasciar perdere Eto’o?

Icardi sarà un po’ matterello ma segna a ripetizione. Non avrà certamente un buon carattere ma quante squadre desidererebbero averlo al centro dell’attacco. E la Juventus? Ha Tevez, Llorente e Morata. Allegri non rinuncerebbe mai a uno di questi signori per far girare palla e giocare alla Guardiola.

E’ in atto una sorta di rivolta dei centravanti contro quei tecnici che pensavano di poterne fare a meno. Non è un caso che Galliani ha portato Destro al Milan. Nella mia visione del calcio il centravanti è insostituibile. Lo è per lo spettacolo, per l’efficacia sotto porta, per le praterie che apre ai compagni. Guardiola non me ne voglia, ma uno come Ibra o come Villa lo farei giocare sempre.

La Gazzetta dello Sport – A. De Rosa

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