Quando vibra l’orologio è gol per l’occhio di falco

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La Gazzetta dello Sport (F. Ceniti) – La faccia di Pepe resterà nella storia come l’esultanza più strana: mani a coprire il viso per la disperazione poi occhi increduli e alla fine un sorriso liberatorio. In mezzo c’è la goal line technology intervenuta per dare un mano (diciamo anche due) all’arbitro Irrati a 5 minuti dalla fine: punizione a giro calciata dall’esterno del Chievo (cresciuto nella Roma) con palla che supera la barriera e vola verso l’angolino. Sembra gol, ma la manona di Szczesny ricaccia la sfera in campo. A quel punto il direttore di gara si concentra sulla mischia successiva, con i giocatori dei veneti che non riescono a ribattere in rete. Azione finita? Le mani sul viso di Pepe darebbero il via libera a questa lettura, ma arriva un fischio che cambia tutto. Irrati indica il centrocampo e concede il 3-3 alla squadra veneta. Smarrimento generale. Che cosa è accaduto? Semplice, l’orologio dell’arbitro ha iniziato a vibrare e sul display è comparsa la scritta «gol». Il sistema tecnologico (7 telecamere piazzate sulla linea di porta in modo da avere coperta ogni angolazione) in pochi secondi elabora le immagini a disposizione e poi emette il verdetto definitivo. Irrati ha di fatto solo eseguito quello che gli ha comunicato il computer. La decisione, sul gol non gol, non spetta più alla squadra arbitrale (come era già capitato il 20 dicembre al rigore di Hamsik in Atalanta-Napoli) e non si può certo contestare. Grazie alla tecnologia si è capito come il pallone avesse superato di poco la linea di porta. La scorsa stagione l’occhio umano forse sarebbe andato incontro a un errore, ma adesso non c’è più questo pericolo (per non parlare delle polemiche legate a decisioni incerte). Insomma, Irrati nella sua testa avrà ringraziato le 7 telecamere.

ALTRE SITUAZIONI – La gara del Bentegodi ha avuto il suo momento topico nella rete di Pepe. In precedenza Irrati ha sbrogliato situazioni normali e comunque anche in queste circostanze ha dimostrato di avere potenziale e doti per puntare al salto di qualità (leggi promozione a internazionale). Bene gli assistenti: regolare il vantaggio della Roma firmato da Sadiq e niente fuorigioco neppure sull’1-2 di Paloschi.

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