Protocollo Covid violato, Fienga inibito e Manara squalificato

Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) – L’ammenda, settemila euro, è certamente la cosa minore. La Roma, infatti, si aspettava al massimo una multa, non certo la condanna del Ceo e del medico sociale. Invece il Tribunale Federale Nazionale ha condannato Guido Fienga e il dottor Manara, rispettivamente 30 giorni di inibizione e ad una squalifica di 20 giorni per il mancato distanziamento e il mancato rispetto del protocollo Covid durante Napoli-Roma nel luglio scorso. Ovviamente è scattato subito il ricorso. La Roma, stando a quanto presentato dal Napoli, si era rifiutata di mandare una parte dei giocatori e dello staff in tribuna, già al San Paolo era volata qualche parola di troppo, poi dopo la protesta formale è arrivato il deferimento e poi la condanna. Le certezze sono che il Ceo Fienga non potrà andare in campo o negli spogliatoi, mentre potrà parlare alla stampa, tanto che oggi alle 13:30, a Trigoria, sarà lui a presentare Pedro. Fienga, l’uomo che ha in mano il timone operativo della Roma, potrà partecipare all’assemblea di Lega del prossimo 6 ottobre sulle questioni patrimoniali, mentre non ha la certezza di poter condurre le operazioni di mercato in prima persona. Non è questo un periodo fortunato a Trigoria, sempre in tema di ricordi, prossima settimana sarà discusso l’appello del caso Diawara. La Roma sa di non avere molte possibilità di cancellare la sconfitta a tavolino per 3-0 contro il Verona, ma ha tutta l’intenzione di giocarsi la sue carte fino in fondo. Il club punterà sulla buona fede e sulla mancanza di dolo. Sicuramente i Friedkin speravano di iniziare in altro modo la loro avventura nella Roma e i dirigenti italiani speravano di doversi occupare solo di campo e mercato, senza dedicare tempo ed energie per battaglie legali.

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