Il progetto del nuovo stadio. Zingaretti: “Ora il Comune deve esprimersi”

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Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Per il nuovo stadio della Roma la Regione è in attesa del parere sulla conformità del Comune di Roma. Ieri Nicola Zingaretti ha spiegato la posizione della Pisana, rispondendo a una domanda sui tempi per la realizzazione dello stadio di Tor di Valle. Il presidente della Regione Lazio, a margine della firma del Patto per la giustizia sociale, ha dichiarato: «Il progetto è al Comune di Roma e stiamo aspettando che ci venga ufficialmente inviato con il parere sulla conformità rispetto all’interesse pubblico votato dall’Assemblea capitolina. Siamo pronti a esaminarlo». I tecnici del Comune stanno valutando la documentazione consegnata presso il Dipartimento Urbanistica il 30 maggio scorso, quando una copia del progetto definitivo era stata consegnata anche in Regione. La Roma aveva annunciato il finanziamento dei costi preliminari dello stadio della Roma da parte della Goldman Sachs. I costi, secondo i proponenti, si aggirano già intorno ai sessanta milioni.

Intanto mercoledì a Roma c’è stata una riunione alla quale hanno partecipato il progettista dello stadio di Tor di Valle, Dan Meis e Kaitlyn Colligan, il nuovo manager di Pallotta. Sono stati invitati alcuni sponsor interessati ad appoggiare l’iniziativa della Roma ai quali è stato illustrato il progetto. E’ noto da sempre che il nuovo stadio è il core business della proprietà americana. Pallotta ci ha impiegato risorse ed energie. Paolo Berdini, che presto sarà nominato ufficialmente nuovo assessore all’Urbanistica, ha già detto che il sito di Tor di Valle non va bene. Mauro Baldissoni direttore generale della Roma e braccio destro di Pallotta in Italia, è stato chiaro: se il Comune vuole spostare lo stadio giallorosso in un’altra zona della città partiranno cause milionarie. Marino aveva detto di sì, annunciando la posa della prima pietra per lo scorso anno. Secondo i proponenti l’impianto dovrebbe essere pronto per la stagione 2019-2020, ma ormai i tempi rischiano di allungarsi ancora. E c’è addirittura il rischio di far saltare il progetto che era piaciuto a Renzi (favorevole all’ingresso di investitori stranieri) e a Malagò, che aveva indicato il nuovo stadio giallorosso quale sede per la finale di calcio di Roma 2024.

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