Prodezza di Dzeko, il mago della pioggia. La Roma resta terza

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Date a Dzeko una ripartenza e la Sampdoria e vedrete un uomo felice. Il 24 giugno scorso, alla prima partita di campionato dopo la lunga sosta dovuta alla pandemia, ribaltò con una doppietta il vantaggio blucerchiato firmato da Gabbiadini. Ieri, all’esordio del 2021 calcistico, ha regalato tre punti pesantissimi in funzione zona Champions League sempre contro la squadra del grande ex Claudio Ranieri. Un gol difficilissimo, in girata e in anticipo secco su Colley, di quelli che piacciono a lui, semmai meno a suo agio con palloni che sembrano più facili (vedi, poco prima, un colpo di testa un po’ molle tra le mani di Audero).

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Vero nove o nove e mezzo è più che altro una questione filosofica. I gol in maglia giallorossa parlano chiaro: sono 114 in sei stagioni, 8 in questa (7 in campionato e uno in Europa League). A fine gara, non contento, il bosniaco ha rivestito anche ruoli dirigenziali: «Siamo a metà stagione, il terzo posto ci dà fiducia. Però si può migliorare sempre, gennaio è un mese difficile per trovare giocatori, però si può fare. Si può migliorare la squadra. Altri tormentoni di mercato anche per me? No, io resto qui. È il mio sesto anno, sono uno dei più vecchi e cerco sempre di dare il 100%».

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Difficile che la Roma possa fare molto sul mercato di riparazione, visto che il rosso in bilancio è pesante. Servirebbe uno scambio: l’Everton di Carlo Ancelotti vuole trattenere Olsen come secondo portiere, Fonseca ha già allenato Bernard allo Shakhtar Donetsk e potrebbe essere proprio il piccolo brasiliano (162 centimetri) il trequartista in più da inserire in rosa, magari mandando a giocare altrove l’intristito Carles Perez.

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