Processo M5S alle consigliere anti Tor di Valle. Guerrini in bilico

La Repubblica (L.D’Albergo) – La caccia ai dissidenti del Movimento 5 Stelle fa un’altra vittima. Questa volta, però, a metà: se per la consigliera Cristina Grancio, fronte duro anti-cemento, la sospensione durerà almeno una settimana e l’espulsione ormai pare dietro l’angolo, per Gemma Guerrini è arrivato il cartellino giallo. Assente in aula al momento del voto sulla delibera di pubblica utilità sul progetto dello stadio della Roma, rischia di fare la stessa fine. Uno stop a tempo, poi si vedrà. Sulla 64enne grillina soffiano venti di polemica: «Ci sono colleghi che sono venuti in Assemblea pure con la febbre e lei non si è degnata di presentarsi», è il tenore dei messaggi (quelli più teneri) che nelle ultime ore fanno trillare le chat della maggioranza pentastellata. Le donne, in particolar modo, sono inviperite: ieri hanno disertato la commissione delle elette, presieduta proprio da Gemma Guerrini.

Rimasta sola, senza i numeri per andare avanti, ha dovuto chiudere i lavori anzitempo. «E le è andata bene così. Lei non ha avuto rispetto per il suo gruppo e quello che le è successo stamattina (ieri, OES) è il minimo», si sfoga una delle colleghe. La diretta interessata, raggiunta al telefono, invece preferisce non rispondere: «No, non parlo». Meglio incassare il colpo e provare a tirare avanti nella speranza che il processo politico a cui sarà sottoposta non abbia esiti tanto nefasti quanti le promesse. Su WhatsApp e Telegram è stata chiesta una verifica, una riunione di maggioranza per affrontare il caso Guerrini. In tanti sono pronti a «non rivolgerle più la parola». Altri, sebbene infastiditi, sperano invece in un passo indietro dei big del Movimento e nel perdono della consigliera per preservare la stabilità di una maggioranza ora scricchiolante. Senza Grancio e Guerrini, il gruppo M5S scenderebbe da quota 29 a 27. Così anche un semplice raffreddore metterebbe a rischio la stabilità della ciurma pentastellata.

Un problema che, almeno per ora, non riguarda più lo stadio della Roma. Dopo il via libera dell’aula Giulio Cesare, come preannunciato, è arrivata anche l’archiviazione sul vincolo dell’Ippodromo di Tor di Valle a firma della Commissione regionale del Mibact per la tutela del patrimonio culturale del Lazio. La tutela è stata annullata per i «profili di illegittimità rilevati» nello «strumento normativo prescelto per l’apposizione del vincolo» e per la «contraddittorietà delle decisioni assunte nel tempo dall’amministrazione». As Roma ed Eurnova allora adesso possono guardare alla Regione. Ieri, assieme alla delibera votata mercoledì in Assemblea capitolina, ai tecnici della Pisana sono arrivate le osservazioni dei proponenti. E c’è attesa per il 26 giugno, quel giorno il decreto che modifica l’iter della conferenza dei servizi per gli stadi dovrebbe essere convertito in legge. Eliminerebbe il passaggio sulla variante al prg, novità non da poco per chi tifa per il nuovo stadio.

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