La Gazzetta dello Sport – Pellegrini, sfida da Champions: «Che occasione»

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All’angolo di ogni strada è facile imbattersi nel manifesto della competizione: «Phase finale du tournoi», con gli stemmi della quattro protagoniste bene in evidenza. Siamo a Nyon, sede del quartier generale della Uefa. È qui che la Roma di Alberto De Rossi punta a scrivere la storia.Nessuna italiana era mai andata così lontano in Youth League, e la qualificazione alla Final Four dei ragazzi di Alberto De Rossi è un orgoglio per tutto il settore giovanile italiano. D’accordo, il torneo ha appena due anni. Ma la Juve non ha mai passato la fase a gironi, mentre lo scorso anno Milan e Napoli furono eliminate da Chelsea e Real Madrid agli ottavi.
TUTTI INSIEME Tifosi in giro non se ne trovano. Neanche quelli dell’Anderlecht, che per ottavi e quarti di finale si erano presentati in più di tredicimila allo stadio. E non si vedono nemmeno le squadre. Roma, Chelsea, Shakhtar e Anderlecht condividono lo stesso hotel a circa venti minuti dal centro sportivo Colovray.

Un’abitudine molto cara all’Uefa, che anche per ogni fase di qualificazioni europee delle varie Under – 16, 17, 19 – trova un’unica struttura per accogliere tutti, per interagire di più. I giocatori così avranno avuto modo di studiarsi a distanza, magari di incrociare lo sguardo nei corridoi dell’albergo, o nelle diverse sale della struttura. Ieri mattina per i giallorossi riunione tecnica e studio a video dell’avversario. Poi nel pomeriggio la rifinitura al Colovray. Sanabria è ancora alle prese con un problema fisico, così dovrebbe giocare Vestenicky. Mentre l’altro ballottaggio è tra Di Mariano e Di Livio.

CRESCITA Alberto De Rossi si gode l’atmosfera europea: «E’ un’esperienza fantastica e molto formativa – ha detto a RomaTv –. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare tutte squadre con una filosofia di gioco diversa. Siamo stati protagonisti e non vogliamo mollare adesso. Il bello sta per cominciare». Lorenzo Pellegrini invece si è soffermato sulle emozioni: «Col City a Latina ci è venuta a vedere tanta gente ed è stato incredibile – ha spiegato il centrocampista –. Giocare a livello internazionale ti permette di incontrare squadre che hanno mentalità diverse dalla nostra ed è importantissimo per crescere». Alzare un trofeo internazionale potrebbe esserlo di più.

La Gazzetta dello Sport – V. D’ Angelo

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