Il Tempo – La meglio gioventù

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A volte si chiama sfortuna, altre destino. Perché se un giocatore (Sanabria) prestato dalla prima squadra, con annesse attese, si fa male a ridosso dell’intervallo e chi lo sostituisce (Vestenicky)- ed è in realtà il centravanti titolare della Primavera – fa gol, allora parlare di sfortuna suonerebbe strano.

Al Francioni di Latina la Roma di Alberto De Rossi scrive la storia. Contro il Manchester City di Vieira fa la partita e la vince con il punteggio di 2-1, ottenendo una la qualificazione alla semifinale della Youth League. La aspetta il Chelsea, che un anno fa aveva eliminato il Milan di Inzaghi: appuntamento il 10 aprile a Nyon per un’altra impresa da 90 minuti.

Strana è stata sicuramente la partita andata in scena ieri. Troppo timido il City rispetto a quello capace di fare 4 gol in mezz’ora a Trigoria. Stavolta è tutta un’altra storia, Il Manchester in pratica non si accende mai, fatica a produrre gioco e finisce il match in nove uomini. Il primo ad essere cacciato è il capitano Bryan al 59’, poi, all’84’ arriva il rosso a Byrne. Di mezzo la rete di Vestenicky, al 61’: per lo slovacco – entrato al posto di Sanabria infortunato – è cosa facile centrare la porta lasciata sguarnita da Gunn, che era andato a murare il destro di D’Urso, non riuscendo però a bloccare il pallone. Il raddoppio lo firma Pellegrini a 4 minuti dal 90’ (il recupero sarà di sei e farà discutere): bello il destro da fuori area, che s’insacca sotto la traversa.

Il finale è da brividi, la gara rischia di riaprirsi quando è ormai agli sgoccioli, colpa di un’entrata in area di Capradossi, che fa fallo su Nemane e vanifica la bella parata di piede di Marchegiani, perché l’arbitro espelle il difensore e concede il rigore al City. Ambrose trasforma dal dischetto, ma non cambia nulla: la Roma passa il turno contro ogni pronostico. Dopo aver perso le due partite dei gironi contro il Manchester, si aggiudica la vittoria più importante ai quarti. Riesce a far tornare il sorriso anche a Garcia l’impresa dei baby giallorossi, alla quale ha assistito dalla tribuna del Francioni in compagnia di Verde, Nainggolan, Paredes, Fichaux, Baldissoni e Zanzi. Prima il francese si nega: «Parliamo domani (oggi, ndc) di questa gara», ma oggi avrà altri argomenti meno piacevoli da trattare e alla fine si concede un pizzico di felicità: «È un grande risultato, soprattutto meritato. Sono fiero di loro. Sanabria? Spero non sia nulla di grave».

Il paraguaiano ha preso una brutta botta alla gamba sinistra. A Di Livio e Machin non è andata meglio, entrambi sono usciti in barella. De Rossi festeggia comunque: «Siamo stati più forti della sfortuna. Tutto questo è nato anche dalle ceneri dello scorso anno: non dimenticheremo mai quel derby perso. Abbiamo dato spettacolo dal punto di vista comportamentale, senza entrare in polemica». Ma a Vieira qualcosa da dire ce l’ha avuta durante la partita: «Sei un cafone», il rimprovero del tecnico giallorosso per il poco fair play dei giocatori del Manchester. Tutto finito al fischio, la testa è già in Svizzera: «Non andremo a Nyon per partecipare, ma per giocarci le nostre carte».

Il Tempo – E. Menghi

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