La Gazzetta dello Sport – A centrocampo è sbocciato D’Urso: ”Ha i tempi giusti”

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Se a gennaio la Roma non ha effettuato mo­vimenti in entrata per la Primavera – contro i 4 di un anno fa, Berisha, Vesteni­ cky, Tibolla e Marin – è an­che merito della crescita di Christian D’Urso, vera rivelazione di una stagione in cui si pensava che la rosa a disposizione di Alberto De Rossi, ricca di difensori cen­trali, ed esterni d’attacco, fosse un po’ corta sulla me­diana (dove l’albanese Ndoj, arrivato a parametro zero dopo il fallimento del Pado­va, non ha convinto). E il tecnico giallorosso ha risol­to il problema cambiando ruolo a uno di quelli che avrebbero passato la stagio­ne tra panchina e tribuna: con Verde e capitan Ferri sulle ali restano fuori due ta­lenti come Di Mariano e Lo­ renzo Di Livio, uno come D’Urso – che del figlio del­ l’ex giocatore di Juventus e Fiorentina è sempre a lungo la riserva, da quando venne preso dal Rieti nel 2007, per i Giovanissimi Nazionali – non avrebbe avuto speranze. Da in­ terno destro, nel 4­3­3, tutt’al­ tra vita.

Voglia d’imparare –  «La qua­lità principale del ragazzo – spiega De Rossi – è la voglia di imparare e migliorarsi, l’atten­zione e l’applicazione nell’im­parare i nuovi momenti. È que­sto che mi ha convinto a provar­lo in quel ruolo: sta imparando a leggere le traiettorie, a trova­re i tempi giusti, ma mantenen­do quel cambio di passo incre­dibile che aveva già da esterno d’attacco». Un cambio di passo che gli consente di arrivare molto spesso primo sul pallo­ne, concedendosi anche qual­ che inserimento in attacco: già due gol, entrambi in Coppa Ita­lia, l’ultimo la scorsa settimana a Zingonia, uno dei campi sto­rici del calcio giovanile italia­no, sbloccando con un colpo di testa la semifinale di Coppa con l’Atalanta. Il 21 ottobre, contro il Bayern Monaco, l’esordio da titolare, da allora non è più uscito: sommando campiona­to, Coppa Italia e Youth Lea­gue, a gennaio già giocato più minuti rispetto all’intera espe­rienza con gli Allievi Nazionali. E del gruppo dei ’97 è quello che ha giocato di più: lui che nei mesi scorsi della scorsa sta­ gione non era neppure certissi­mo di essere tra i confermati.

 La Gazzetta dello Sport – F. Oddi

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