Primavera, lo scudetto dei nuovi fenomeni e del solito De Rossi

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Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – L’ultimo a complimentarsi è stato James Pallotta. Dopo aver twittato sabato sera al termine della finale scudetto vinta ai calci di rigore contro la Juventus, le prime parole del presidente appena arrivato nella Capitale sono state per l’impresa della Primavera, che ha vinto l’ottavo scudetto della storia romanista. Prima di Pallotta era toccato a Luciano Spalletti, presente a Reggio Emilia insieme al d.g. Mauro Baldissoni, a Bruno Conti e a Ricky Massara, e anche a Stephan El Shaarawy. E’ stato un plebiscito, insomma, per i ragazzi guidati da Alberto De Rossi, tecnico più longevo (dal 2003-04, cioè da quando se andò definitivamente il figlio Daniele, promosso in prima squadra da Fabio Capello) giunto al suo terzo tricolore sulla panchina della Primavera, dopo quelli nel 2005 e nel 2011. Al posto di Okaka, Rosi, Cerci, Greco, Florenzi, Caprari, Viviani e Politano oggi ci sono Ponce, Di Livio, Marchizza, D’Urso e Tumminello, oltre a Sadiq e Nura. Altra generazione ma stessa qualità, sempre sotto lo sguardo vigile di un maestro come Alberto De Rossi. Qualche giorno fa il figlio Daniele, da Coverciano, aveva detto: «A Roma noi De Rossi siamo poco pubblicizzati, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ sempre lo stesso che arriva in finale». Papà Alberto, anche stavolta, è andato oltre e la finale l’ha vinta. Con merito, contro una formazione che aveva trionfato al Torneo di Viareggio, e si era arresa in finale di Coppa Italia contro l’Inter, eliminata dai giallorossi nella semifinale scudetto. «Non saprei scegliere tra quella gara — ha detto il tecnico romanista a Sky e la finale contro la Juventus. Con l’Inter abbiamo superato tante difficoltà, ci siamo dovuti aggrappare al senso di gioco. Con la Juventus, invece, mancavano Sadiq, Tumminello, Nura e Soleri, che non stava bene: abbiamo meritato di vincere perché abbiamo avuto più carattere». Una vittoria che qualifica la Primavera direttamente alla prossima Youth League, senza dover aspettare i preliminari di Champions della prima squadra: se, infatti, la squadra di Spalletti supererà il turno, i ragazzi finiranno nella fase a gironi; se invece sarà eliminata, la Primavera parteciperà alla competizione attraverso il “percorso campioni”.

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