Pressing Chelsea su Nainggolan. La Roma si difende

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La Gazzetta Dello Sport (D.Stoppini) – Dolce la vita, via Veneto, un incontro che è un giallo. O forse di giallo c’era solo la cresta di Radja Nainggolan, perché tra autisti, camerieri, passanti, uscite secondarie e il sale che da sempre condisce gli avvistamenti romani, ecco la storia di un meeting nella notte tra martedì e ieri tra il centrocampista belga e Antonio Conte, a Roma evidentemente non solo come c.t. della Nazionale, ma anche come futuro tecnico del Chelsea. Grand Hotel, cinque stelle e chissà quante parole. È l’avvistamento numero due, dopo quello di Walter Sabatini nella sede del Chelsea di un mese fa: stavolta non c’è prova fotografica, ma le smentite convincono davvero poco, si fa fatica persino a definirle tali. La Roma, sul caso, non ha preso una posizione ufficiale. Ha chiesto conto a Nainggolan. Ci penso io con un tweet, è stata la risposta del belga. E il tweet è arrivato: «Quando stavo a Montecarlo mi hanno avvistato a Londra», ha scritto il belga. Un riferimento a un’indiscrezione del passato, non nello specifico dell’incontro che sarebbe avvenuto. Di sicuro c’è che ieri sera in un locale Nainggolan ha festeggiato il compleanno con tutta la squadra. Il coro? «C’è solo un capitano», riferito a Totti.

Distanza che Conte abbia sentito la necessità di incontrare Nainggolan fa capire che la strada da percorrere è ancora lunga. Per due motivi. Primo: Nainggolan non è così convinto di lasciare Roma. In città sta alla grande, il nuovo ruolo con Spalletti lo esalta, ieri ha festeggiato il 28o compleanno girando per il centro in compagnia della moglie Claudia e della figlia Aysha. Conte allora voleva tastare il terreno, magari provando a convincere il centrocampista che un viaggio destinazione Londra non sarebbe poi così male. Punto due: la distanza tra l’offerta del Chelsea e la richiesta della Roma è amplissima. Quindici milioni, di sicuro non meno di dieci: perché da Londra sono convinti di non voler spendere più di 30 milioni (magari con l’aggiunta di qualche bonus) per Nainggolan, a fronte di una richiesta della Roma che varia tra i 40 e i 45 milioni. Richiesta che conoscono bene anche Manchester United e Psg, altri club interessati al Ninja. Perché se la cessione non può essere un affare tecnico, almeno lo deve essere dal punto di vista economico: questa è la posizione della società giallorossa, sul cui bilancio il calciatore è iscritto per un valore di 10,1 milioni di euro.

PJANIC-BAYERN – Il discorso è sempre lo stesso. Il rafforzamento della rosa passa attraverso il «realizzo degli asset aziendali», come scritto pure nell’ultima semestrale. Concetto duro da far digerire ai tifosi, ma rafforzato pure a fronte di una qualificazione in Champions League che molto probabilmente dovrà passare dal bivio dei playoff. Dunque, introiti non certi, ma mercato che non può aspettare gli ultimi cinque giorni di agosto per essere definito. E allora la differenza la faranno le offerte. Al club, ma anche ai giocatori. Pjanic compreso: in Germania raccontano di un accordo vicinissimo tra il bosniaco e il Bayern, disposto a pagare la clausola da 38 milioni di euro. Qui la richiesta è di Ancelotti. Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Ma a volte diventa pure scelta obbligata.

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