Il pressing alto all’andata mossa vincente

Corriere Della Sera (L.Valdiserri) – La grande differenza nella classifica di Roma e Napoli (+5 per i giallorossi) sta nello scontro diretto dell’andata. Al San Paolo – un po’ a sorpresa perché Spalletti doveva fare a meno di Rudiger, Bruno Peres e Strootman – la Roma vinse 3-1. Era il 15 ottobre e fu sorpasso: 16 punti a 14. Il primo gol può essere preso ad esempio di cosa funzionò al massimo, in quella partita, nella squadra di Spalletti. Pressing altissimo di Salah su Koulibaly, che anziché buttare il pallone in fallo laterale, cercò il disimpegno: palla persa, assist dell’egiziano per Dzeko e 1-0. Su quel vantaggio la Roma ha costruito la sua partita più importante in trasferta, insieme alla vittoria di domenica scorsa, a San Siro, contro l’Inter. Il pressing alto, contro una difesa avversaria che, per ordine tassativo di Sarri, non deve buttare mai via il pallone, sarà anche oggi pomeriggio l’arma da sfruttare.

La domanda semmai è: la Roma avrà la forza di farlo, tenendo vicini tutti i reparti, nonostante le fatiche fatte contro l’Inter e la Lazio e, soprattutto, il peso di un derby perso? Spalletti, giustamente, ha rifiutato l’alibi: «Non siamo stanchi, siamo pronti per la partita», ha detto alla vigilia. Sicuri i rientri di Szczesny in porta e di De Rossi a centrocampo, al posto del pallido Paredes. Aperto il ballottaggio tra Salah e Perotti, ma l’egiziano resta favorito per fare coppia con Edin Dzeko. Se un giocatore mancherà a Spalletti – e della sua assenza ci dimentichiamo troppo spesso nelle analisi delle gare – questo è Alessandro Florenzi. Doveva essere il vero acquisto del mercato di gennaio, con il suo rientro dall’infortunio del 26 ottobre in Sassuolo-Roma. Florenzi sono tre giocatori in uno: esterno di difesa, centrocampista multitasking e attaccante di fascia

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