La Repubblica (M. Pinci) – Un club a fare da ago della bilancia tra due esiti opposti. Niente accordi, niente patti: a poche ore dal voto per leggere il proprio presidente, la Serie A è come sempre spaccata a metà. Dei tre candidati ne è rimasto davvero uno soltanto: Lorenzo Casini, 46enne capo di gabinetto del Mibact, braccio destro del ministro Dario Franceschini e nome scelto da Lotito.
Casini si presenta con 8 voti in tasca: quelli di Lazio, Napoli e Fiorentina – il triumvirato su cui punta fortissimo – Verona, Atalanta, Udinese, Empoli e Sampdoria. Per essere eletti ne servono però 11. Per questo la scorsa settimana Lotito, De Laurentiis e Barone avevano invitato Scaroni, presidente del Milan, a un incontro segreto proprio con Lorenzo Casini. La scintilla non è scoccata, però. Anzi, una larghissima fetta di squadre, almeno una decina, si sarebbe accordata per la scheda bianca. Se tutte rispettassero la consegna, si andrebbe verso un altro nulla di fatto.