Porto-Roma 1-1, le pagelle: Rui Patricio, iniezione di fiducia. Darboe, tempo al tempo. Il lavoro di Mou comincia a vedersi

Pagine Romaniste (R. Gentili) – In una partita che di “calcio d’agosto” ha visto poco, la Roma pareggia 1-1 contro il Porto. Dopo un primo tempo in cui l’ago della bilancia pendeva più per i Dragoes che per gli uomini di Mourinho, i giallorossi passano in vantaggio al 56’. Dalla bandierina Zaniolo trova la testa di Mancini: 1-0 Roma. Nel finale di gara – accesasi per un intervento di Pepe su MkhitaryanFerreira pareggia.

LE PAGELLE

Rui Patricio 7 – La Roma chiude in parità il primo tempo grazie ai suoi interventi. Impreciso sulla presa bassa in occasione della punizione di Oliveira, rimedia con l’intervento di reattività su Taremi alla mezz’ora. Il salto prima di mettersi in posizione sul pareggio di Oliveira è contro-produttivo. Nel complesso è una prestazione che dà speranza.

Karsdorp 6 – Qualche lungo-linea, ma la spinta è inesistente. Ancora con il freno a mano.

Mancini 7 – Nel primo tempo esegue una perfetta diagonale corta dopo l’annebbiamento di Calafiori. Continua poi facendosi sentire dai lusitani. Firma il vantaggio con un preciso colpo di testa. I suoi stacchi faranno comodo nel corso della stagione.

Smalling 6,5 – L’esperienza ed i centimetri gli permettono di tenere a bada il frizzante attacco portoghese. Sfortunato assist man del vantaggio. Anticipa Conceicao, finendo però per servire Ferreira.

Calafiori 6 – Il tempo fuori si fa sentire. Non si capisce con i compagni in qualche frangente, sbaglia iniziative ed anche controlli. Un suo black out rischia di costare caro nel primo tempo, ma ci pensa Mancini. Il controllo in corsa a fine primo tempo gli fa recuperare terreno, come quello che ha attaccato con la giusta frequenza. (Dal 69′ Ibanez 6 – Non è ispirato nella regia, meglio in copertura. Importanti un paio di scivolate).

Darboe 6 – Le urla di Mourinho di domenica contro il Debreceni non sembrano aver funzionato a pieno. Prova a contrastare gli avversari, che dalle sue parti sbucano in continuazione. Di tanto in tanto ci riesce. Rischia pasticcio con Rui Patricio a fine primo tempo. È il solo sostituito a fine primo tempo. Deve crescere, anche e soprattutto attraverso queste partite. (Dal 46′ Villar 5,5 – I cambi campo e le aperture gli riescono, non la scelta dei tempi. Esce troppo tardi dal blocco difensivo sul tiro di Ferreira che vale il pari).

Diawara 6 – Di default si inserisce tra Mancini e Smalling, forse lasciando troppo tempo da solo il giovane compagno di reparto. Buone sventagliate, mette ordine. Interessante ma troppo centrale il tiro nel secondo tempo. (Dal 95′ Bove sv – Questa volta ha troppo poco tempo per tentare qualcosa. Il tempo per farlo non mancherà).

Zaniolo 6 – Ogni volta che cerca di fare qualcosa viene puntualmente fermato. In un paio di occasioni non riesce a chiudere i triangoli, soprattuto quello di Mkhitaryan. Il preciso angolo da lui calciato trova la testa di Mancini. Minuti in più. (Dal 69′ Perez sv – Ha tempo a disposizione, ma fa poco).

Pellegrini 6 – L’impegno di certo non manca. La manovra fa fatica ad arrivare dalle sue parti, così prova a creare lui stesso. Ogni iniziativa è però stroncata dal pressing del Porto. Presente – da capitano – nelle discussioni dopo l’intervento di Pepe su Mkhitaryan.

Mkhitaryan 6 – Vuole infiammare la gara con un paio di giocate, come il dribbling e la girata di classe al ventesimo. Non riesce ad innescare i contropiedi. Nel secondo riesce comunque a scuotere – suo malgrado – il gioco con l’intervento deplorevole di Pepe. Mostra una tigna ben nascosta. (Dal 69′ El Shaarawy 6 – Anche oggi cerca il tiro vincente. E trova lo stesso risultato: palla larga. Le idee vanno e vengono, così come il controllo sulla spettacolare apertura di Dzeko).

Dzeko 6 – Poco presente nel primo tempo. L’apertura per El Shaarawy nella ripresa è magnifica, meno il controllo del Faraone. Per un soffio non trova il gol.

Mourinho 6 – La squadra entra in rodaggio. La ricerca della verticalità sta entrando nella testa dei giocatori. E non solo. La reazione di tutti al fallo di Pepe su Mkhitaryan evidenzia come il gruppo sia più unito che mai. Tutto si fonde su questo.

 

 

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