Il Messaggero (D. Aloisi) – Il campanello d’allarme è risuonato forte a Cagliari. La Roma non perdeva due gare di fila in campionato da un anno, ma il vero problema è un altro: troppi giocatori sembrano già a corto di energie, nonostante una preparazione estiva pensata per garantire tutt’altro tipo di gamba. La squadra vista domenica – così come contro il Napoli – è apparsa lenta, poco reattiva e spesso sovrastata proprio nei duelli che solitamente rappresentano i suoi punti di forza.

Qualche attenuante esiste. L’ultima settimana è stata un concentrato di infortuni, influenza e acciacchi vari. Pellegrini nell’ultimo mese ha riposato una sola volta, Soulé non è mai partito fuori, e Koné non ha saltato neppure un minuto in campionato. Gasperini continua a stringere sui fedelissimi anche perché chi entra dalla panchina non dà garanzie: le prove opache di Tsimikas e, subito dopo, quella ancor più negativa di Ghilardi ne sono l’esempio più evidente.

Come se non bastasse, incombe anche la Coppa d’Africa. Ndicka ed El Aynaoui potrebbero dover partire a breve: la Roma spera di averli almeno contro il Como, ma finché le federazioni di Costa d’Avorio e Marocco non daranno l’ok, il rischio è di perderli per un mese intero. Il calendario non aiuta: Como, Juventus, Genoa e Atalanta saranno gli avversari delle prossime quattro giornate. Qualche spiraglio arriva dall’infermeria. Wesley ha smaltito la contrattura e sarà disponibile contro il Celtic. Dovbyk è tornato a lavorare in parte con il gruppo: Gasperini spera di averlo già per giovedì.